“Dal lungo confronto di ieri sera con i ministri del Lavoro, dell’Agricoltura e dell’Interno, è emerso l’effettivo avvio da parte del Governo di diverse misure contro il caporalato, come la realizzazione con un prossimo decreto attuativo della banca dati degli appalti e l’utilizzo del nuovo sistema informativo, che in fase sperimentale sta già orientando le fasi ispettive verso controlli più mirati ed efficienti, così come il raddoppio delle aziende iscritte alla rete del lavoro agricolo di qualità, l’effettivo riconoscimento dell’assegno di inclusione per chi denuncia lo sfruttamento, nonché il recupero dei fondi Pac in casi di caporalato attraverso il coinvolgimento di Agea e il protocollo firmato con Inps e Inl”. Lo afferma in una nota il Segretario generale della FAI CISL Onofrio Rota commentando il Tavolo contro il caporalato riunito ieri sera presso il Ministero del Lavoro.“Rimangono da superare però – ammonisce il sindacalista – almeno due nodi fondamentali: il primo riguarda le politiche migratorie, perché accanto alle misure contro gli abusi del decreto flussi, che abbiamo apprezzato, rimane da attuare un’emersione mirata degli oltre 200mila lavoratori stranieri entrati regolarmente ma divenuti irregolari e attualmente sfruttati nell’economia sommersa, una misura che sarebbe fortemente condivisa anche dal mondo delle imprese. Il secondo nodo riguarda i 200 milioni del Pnrr stanziati per il superamento dei ghetti: un progetto partito male, come avevamo a suo tempo più volte denunciato, anche per l’approssimativa selezione dei comuni destinatari e per la totale impreparazione degli stessi a gestire tali risorse, e che oggi si trova a fare i conti con l’approvazione di progetti idonei per soli 700 posti letto che a breve diverranno 1200. Su questo punto è apprezzabile lo sforzo del Commissario Falco per non perdere i fondi, data la scadenza di giugno 2026, dirottandoli verso progetti più sostenibili per ottenere alloggi all’interno delle aziende, ma non risolve il grande problema delle baraccopoli, luoghi dove è negata quotidianamente la dignità delle persone e dove mancano i più elementari standard di tutela igienico sanitaria e di convivenza civile”. “Ringraziamo dunque i ministri Calderone, Lollobrigida e Piantedosi per la disponibilità all’ascolto e per aver messo a terra diverse proposte che avevamo avanzato un anno fa al Tavolo stesso, subito dopo la tragica morte di Satnam Singh a Latina – conclude Rota – ma sarà determinante nei prossimi mesi proseguire il confronto con un cronoprogramma fattivo, che renda conto non solo dei buoni risultati ottenuti in termini repressivi ma anche di quanto realizzato per prevenire lo sfruttamento, per favorire una reale inclusione dei migranti e per valorizzare il lavoro agricolo in tutti i suoi aspetti”.