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Gaza. Fumarola: “Il rischio di un’escalation è concreto e richiede un’iniziativa di Europa e Nazioni Unite”

Pubblicato il 13 Ago, 2025

A Gaza si sta consumando una catastrofe umanitaria di proporzioni insostenibili. Ogni giorno aumenta il numero delle vittime, in gran parte civili, con donne e bambini tra i primi a pagare. Ospedali distrutti, famiglie spezzate, interi quartieri rasi al suolo, emergenza sanitaria e alimentare: le immagini che arrivano parlano di una tragedia senza precedenti, un dramma che interpella la coscienza di tutti e che esige una risposta immediata. Occorre fermare immediatamente le ostilità e avviare un percorso politico verso una pace stabile”. E’ quanto sottolinea oggi in un intervento sul quotidiano “Il Foglio” la leader della Cisl Daniela Fumarola.
L’attacco del 7 ottobre ha mostrato al mondo il volto più crudele e disumano del terrorismo di Hamas: massacri indiscriminati, rapimenti, uso di civili come scudi umani, ostaggi trattenuti in condizioni disumane. Atti che violano ogni principio di diritto e umanità, e che meritano la più netta condanna. Hamas non rappresenta il popolo palestinese: ne soffoca la libertà, ne tradisce la causa, ne strumentalizza il dolore. La sua strategia di violenza permanente è incompatibile con qualsiasi prospettiva di pace.  Ma la reazione militare del governo Netanyahu, fatta di bombardamenti massicci e assedio prolungato, rischia di ottenere l’effetto opposto. Oltre a moltiplicare dolore e distruzione, senza offrire reali prospettive di sicurezza, ha isolato Israele nel mondo, alimentando un ciclo infinito di brutalità”. aggiunge Fumarola.
Il rischio di un’escalation è concreto e richiede un’iniziativa tempestiva di Europa e Nazioni Unite con tre obiettivi precisi: cessate il fuoco immediato; liberazione di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas; accesso pieno e sicuro agli aiuti umanitari per la popolazione. La via d’uscita non può che passare dal ripristino del diritto e dall’intervento della comunità internazionale, dalla ricostruzione di un dialogo con la rappresentanza democratica del popolo palestinese, a partire dall’ANP, e tornare a lavorare alla soluzione di due Stati indipendenti, sicuri e pienamente sovrani. Il cessate il fuoco non è soltanto un atto di umanità: è la condizione indispensabile per aprire un negoziato vero e costruire una pace che duri. Senza far tacere le armi, ogni tentativo di dialogo resterà vano. Ma non basta fermare le bombe: serve ricostruire fiducia, ponti, relazioni tra due popoli che hanno il diritto di vivere in sicurezza e libertà”, sottolinea Fumarola.
“L’iniziativa del Governo italiano a sostegno dell’emergenza umanitaria rappresenta un segnale importante, ma deve essere parte di un’azione internazionale coordinata, per evitare che gli aiuti vengano distorti o strumentalizzati. Allo stesso tempo, serve un impegno diplomatico deciso per fermare ogni progetto di annessione della Cisgiordania e di Gaza, che violerebbe il diritto internazionale e aggraverebbe la crisi.
Il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina – distinto e distante dall’organizzazione criminale di Hamas – da parte della comunità internazionale e del nostro Governo sarebbe un atto politico di alto valore simbolico, capace di ridare fiato all’unica prospettiva credibile di convivenza pacifica”, conclude Fumarola.

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