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Toscana. Cisl: Scuola. Anno nuovo, problemi vecchi

Pubblicato il 11 Set, 2025


Stop alla ‘supplentite’, dignità e stabilità per il personale ATA, no alle mega scuole con un dirigente per ogni istituto. Sono le tre principali richieste e criticità nella nostra regione che la Cisl Scuola Toscana, in una nota, evidenzia a pochi giorni dalla ripresa dell’anno scolastico.Per la Cisl Scuola Toscana in primo luogo “occorre stabilizzare il sostegno”; “il punto centrale della vertenza della Cisl Scuola -si spiega- è la lotta alla cosiddetta “supplentite”, ovvero l’abuso di contratti a tempo determinato per coprire posti che sono, di fatto, stabili e necessari”. Secondo il sindacato “in Toscana, a fronte di oltre 20.000 studenti con certificazione di disabilità, il sistema di supporto è in gran parte affidato a personale precario. Su circa 15.600 insegnanti di sostegno necessari, ben oltre 9.000 sono supplenti con contratti a tempo determinato.”C’è bisogno poi di “dare dignità e stabilità al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)”, che il sindacato considera “una colonna portante, oggi pesantemente indebolita dalla precarietà e da organici inadeguati”.Terzo punto sottolineato dalla Cisl Scuola Toscana è poi il “No alle megascuole”, assegnando a ogni istituto il suo dirigente. “La questione delle reggenze – scrive il sindacato – è vista come il sintomo di una politica di tagli irragionevole che ha portato alla creazione di istituti scolastici ingestibili.”“In sintesi – conclude la nota – la Cisl Scuola Toscana chiede un’inversione di rotta: basta con la gestione tampone delle emergenze. Serve un investimento coraggioso e lungimirante che metta al centro la stabilità del personale come precondizione indispensabile per garantire il diritto allo studio, la qualità dell’insegnamento e una vera inclusione per tutti gli alunni.”


ECCO IL TESTO COMPLETO DELLA NOTA:

La CISL Scuola Toscana denuncia un sistema scolastico regionale che, purtroppo, si regge su una precarietà sistemica che colpisce tutte le componenti del personale – docenti di sostegno, personale ATA e dirigenti – con un impatto devastante sulla qualità dell’offerta formativa e, in particolare, sul diritto all’inclusione degli alunni con disabilità.

  • Stop alla “supplentite”: stabilizzare il sostegno

Il punto centrale della vertenza della CISL Scuola è la lotta alla cosiddetta “supplentite“, ovvero l’abuso di contratti a tempo determinato per coprire posti che sono, di fatto, stabili e necessari.

  • Trasformare l’organico di fatto in organico di diritto: La richiesta fondamentale è quella di convertire la maggior parte dei posti di sostegno oggi attivati “in deroga” (organico di fatto) in cattedre stabili nell’organico di diritto. Questo è l’unico modo per garantire la continuità didattica, permettendo l’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti specializzati e consentendo agli alunni con disabilità di avere lo stesso docente per un intero ciclo scolastico e non lasciarlo al solo piacere delle famiglie anno dopo anno. Per il sindacato, l’attuale numero di alunni con disabilità non è più un’emergenza, ma un dato strutturale che richiede una dotazione organica stabile.
  • I numeri di un sistema instabile: I dati descrivono una realtà allarmante. In Toscana, a fronte di oltre 20.000 studenti con certificazione di disabilità, il sistema di supporto è in gran parte affidato a personale precario. Su circa 15.600 insegnanti di sostegno necessari, ben oltre 9.000 sono supplenti con contratti a tempo determinato.
  • Investire sulla formazione e specializzazione: La CISL Scuola insiste sulla necessità di programmare percorsi di specializzazione (TFA sostegno) adeguati al fabbisogno reale, per evitare di dover ricorrere a docenti non specializzati per coprire le cattedre vacanti.
  • Dignità e stabilità per il Personale ATA

Il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario è considerato dal sindacato una colonna portante, oggi pesantemente indebolita dalla precarietà e da organici inadeguati.

  • Adeguamento degli organici: La CISL Scuola chiede una revisione immediata delle piante organiche del personale ATA, ferme a normative obsolete. Gli organici devono essere adeguati al numero effettivo di alunni, alla complessità degli istituti e, soprattutto, alle necessità di assistenza e vigilanza legate alla presenza di studenti con disabilità. Apprendiamo lo sforzo dell’USR Toscana di aver concesso poco più di 1000 posti tra i vari profili ma ancora non del tutto in linea con le richieste effettive fatte dai Dirigenti Scolastici che ogni anno vivono la difficoltà per l’organizzazione del servizio minimo anche di apertura dei plessi e la sorveglianza necessaria per la sicurezza degli alunni.
  • Stabilizzazione dei posti in deroga: Analogamente a quanto richiesto per i docenti, il sindacato si batte per la trasformazione dei posti ATA attivati ogni anno in deroga in posti a tempo indeterminato. Un collaboratore scolastico non è una figura intercambiabile, ma un punto di riferimento essenziale per la sicurezza e il benessere degli alunni, in particolare di quelli più fragili.
  • No alle “megascuole”: a ogni istituto il suo dirigente

La questione delle reggenze è vista come il sintomo di una politica di tagli irragionevole che ha portato alla creazione di istituti scolastici ingestibili.

  • Contro il dimensionamento scolastico: La CISL Scuola si oppone fermamente alle politiche di “dimensionamento” che accorpano scuole e creano istituti sovradimensionati, spesso con più di mille alunni e distribuiti su più plessi. Queste “megascuole” sono difficili da governare e perdono il contatto con il territorio e con le esigenze individuali.
  • Garantire un dirigente titolare: Per la Cisl scuola Toscana , la reggenza deve tornare ad essere una soluzione eccezionale e limitata nel tempo, non la normalità. Ogni scuola ha diritto a un dirigente scolastico titolare, presente e a tempo pieno, in grado di esercitare una leadership educativa efficace, di gestire le complessità organizzative e di essere un punto di riferimento stabile per docenti, famiglie e studenti. Questo è fondamentale per garantire che i delicati processi di inclusione siano diretti e monitorati con la necessaria attenzione.

In sintesi, la CISL Scuola Toscana chiede un’inversione di rotta: basta con la gestione tampone delle emergenze. Serve un investimento coraggioso e lungimirante che metta al centro la stabilità del personale come precondizione indispensabile per garantire il diritto allo studio, la qualità dell’insegnamento e una vera inclusione per tutti gli alunni.