La recente fotografia della Fondazione di Sardegna sulla sanità in Sardegna conferma ancora una volta la gravità di una situazione, a volte vissuta in maniera drammatica e in prima persona dai cittadini sardi, in particolare – per ragioni anagrafiche – dai pensionati.
Sit in, marce di protesta, manifestazioni di piazza, decine di documenti sindacali delle organizzazioni sindacali per denunciare l’emergenza sanitaria – socialmente devastante soprattutto nei piccoli centri e nelle zone interne – sono stati ignorati e inascoltati dalle Giunte che nell’ultimo decennio si sono alternate alla guida della Regione.
Nel governo della sanità sarda in certi momenti le ragioni dell’occupazione del potere nelle ASL hanno prevalso sull’efficienza e le funzionalità del sistema, che aveva bisogno urgente di medici, operatori sanitari, organizzazione e prevenzione più che di incarichi tecnico politici.
Solamente dopo numerose sollecitazioni, la Giunta-Todde ha deciso di aprire un tavolo di confronto con i sindacati, che il 4 agosto scorso ha portato alla sottoscrizione con Cgil, Cisl e Uil di un protocollo sul “sistema sanitario, socio-assistenziale, diritto alla salute, lavoro nella sanità della Sardegna”.
Quel documento per la FNP Cisl rappresenta il punto di partenza di un confronto con la Giunta regionale finalizzato a costruire un rinnovato sistema sanitario a misura dei bisogni dei sardi e della Sardegna. Monitoreremo l’attuazione degli obiettivi previsti dall’accordo e verificheremo che le promesse si traducano in miglioramenti reali per lavoratori e cittadini. Il Consiglio generale della Federazione Pensionati alla situazione sanitaria dedicherà buona parte dei lavori del Consiglio generale in programma martedì 16 settembre ad Arbatax alla presenza del segretario generale nazionale Roberto Pezzani e del segretario generale Cisl sarda,Pier Luigi Ledda.
Sit in, marce di protesta, manifestazioni di piazza, decine di documenti sindacali delle organizzazioni sindacali per denunciare l’emergenza.