“Abbiamo indetto lo stato di agitazione dei lavoratori dell’appalto sociosanitario della ASL RM 4, riguardante le aree di Civitavecchia e Bracciano e le strutture collegate: siamo preoccupati e sdegnati per la comunicazione che ha raggiunto la società affidataria Nuova Sair, secondo cui il servizio dovrà cessare entro il mese di novembre. Se tutto ciò avvenisse senza alcuna altra prospettiva, significherebbe il licenziamento di circa cento persone, che negli ultimi mesi e anni hanno già affrontato sacrifici e difficoltà. Chiediamo una convocazione urgente alla società, alla Regione Lazio e alla ASL RM4 per chiedere garanzie a tutela di questi lavoratori e delle loro famiglie”.
E’quanto si legge in una nota del segretario territoriale della Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti, Paolo Le Foche, in cui si aggiunge che “riteniamo necessario fare chiarezza al più presto per capire quali siano le prospettive della Asl Roma 4 e della Regione per queste persone, che non provengono da un percorso semplice. Questi lavoratori, un tempo chiamati ‘eroi’ perché in prima linea nel periodo della pandemia, non hanno avuto riconoscimenti adeguati, fino all’attuale, inaccettabile mancanza di garanzie. Dal 2024, anno in cui sono entrati in forza per la Nuova Sair, anni i dipendenti hanno effettuato, con dedizione, ore supplementari strutturali, che tuttavia non sono state loro riconosciute con una stabilizzazione dei parametri orari: a fronte del loro impegno, si trovano adesso di fronte alla prospettiva della perdita del posto di lavoro”.
“A questo scenario – prosegue il sindacalista – si aggiungono gli effetti della gara unica bandita dalla Regione Lazio per Oss, che stanno prendendo servizio come dipendenti diretti, secondo modalità di ripartizione territoriale. La notizia è di per sé ottima, ma abbiamo in passato già formulato un importante avvertimento: è fondamentale gestire la situazione in modo attento, evitando contrapposizioni o conflitti di interesse tra lavoratori. Adesso che Nuova Sair annuncia l’imminente cessazione delle proprie attività, siamo a ribadire la nostra posizione: metteremo in campo qualsiasi iniziativa per fare in modo che la voce dei dipendenti di Nuova Sair sia ascoltata e per ottenere garanzie per quasi cento famiglie. Non sono per noi contemplabili soluzioni al ribasso che vadano a discapito di alcuni lavoratori”.