Si è svolta nel pomeriggio del 25 settembre u.s. la Cabina di Regia sul PNRR, con la presenza del Ministro Foti e delle OO. SS., avente ad oggetto la rimodulazione del Piano alla quale sta lavorando il Governo. In apertura della riunione il Ministro Foti ha dato un’informativa sull’andamento del Piano.
A fronte di un valore complessivo del PNRR di 194,4 mld risultano ad oggi erogati all’Italia finanziamenti pari 140 mld circa, dei quali risultano spesi circa 86 mld.
E’ stata erogata ad agosto la VII rata pari a 18,2 mld; per l’VIII rata il Governo ha formulato alla Commissione Europea la richiesta per la validazione dei 40 obiettivi raggiunti per un valore di 12,8 mld di finanziamenti e il Ministro si è dichiarato ottimista ipotizzando che l’erogazione dei finanziamenti avverrà entro il mese di novembre.
Per la IX rata in scadenza il 31/12/2025 sono previsti 12,3 mld, mentre per la X rata in scadenza il 30/6/2026 sono previsti 28 mld, ma si sta ragionando su una articolazione in due step per agevolare le procedure di verifica.
Passando poi alla rimodulazione, il Ministro ha chiarito le modalità della stessa, mentre sui singoli temi ha fornito solo delle anticipazioni, essendo la complessa operazione tuttora in corso.
La novità fondamentale consiste nel fatto che, fronte della impossibilità di raggiungere alcuni obiettivi del Piano entro la scadenza del 30/6/2026 e non essendo possibile ottenere proroghe a causa dei complessi meccanismi previsti dai regolamenti europei, al fine di non perdere alcun finanziamento, il Governo sta individuando delle cd “facility” ovvero degli strumenti finanziari che consentano di utilizzare i finanziamenti oltre la scadenza.
In sostanza le risorse verrebbero trasferite, entro la scadenza del Piano, a degli intermediari terzi, quali Cassa Depositi e Presti e Invitalia, che poi le assegneranno ai beneficiari finali. Questa operazione consentirebbe di avere un arco temporale più lungo per utilizzare le risorse oltre la scadenza, concretizzandosi di fatto, secondo le parole dello stesso Ministro, in una sorta di “proroga sostanziale non dichiarata”. Il notevole vantaggio sarebbe quindi di mantenere inalterato il valore complessivo del Piano, pari a 194,4 mld.
Di seguito il Ministro ha approfondito due temi di notevole rilevanza.
Il primo approfondimento ha riguardato i forti ritardi che sconta la MISSIONE 6 – Salute, in ordine al quale il Ministro ha dichiarato di aver effettuato due monitoraggi, a marzo e a settembre, con le regioni, destinatarie degli interventi della Missione, le quali si sono dichiarate in grado di raggiungere gli obiettivi previsti entro la scadenza del Piano, sia per quanto riguarda le Case di Comunità, che gli Ospedali di Comunità che gli Ospedali Sicuri.
E ’inoltre in corso una verifica sulle strutture già attive, anche al fine di risolvere i problemi di carenza del personale addetto.
Il secondo approfondimento è stato relativo al programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori), nell’ambito della MISSIONE 5 – Inclusione e Coesione, di competenza del Ministero del Lavoro, attualmente fortemente in ritardo.
Il Ministro ha dichiarato che gli obiettivi qualitativi del programma sono stati raggiunti, mentre è complesso raggiungere l’obiettivo quantitativo degli 800.000 disoccupati che dovrebbero ricevere attività formative, a fronte delle difficoltà attuative presentate dalle regioni, dovute anche alle complesse regole europee inerenti la contabilizzazione, che richiedono la partecipazione al 50% + 1 delle sedute formative. Diversi iscritti non hanno poi partecipato alle attività formative avendo nel frattempo trovato occupazione.
Inoltre, a fronte dei 3 mld impegnati nel programma, ad oggi risultano rendicontati solo 3 mln in quanto la rendicontazione è possibile soltanto alla fine di corsi.
Si sono poi verificate sovrapposizione con le risorse FSE (Fondo Sociale Europeo) in quanto diverse regioni hanno “spalmato” gli interventi tra le due fonti di finanziamento.
A fronte di tutto ciò la rimodulazione del PNRR prevede il ridimensionamento del target dei destinatari del programma che da 800.000 unità passerà a 600.000.
E’ seguito all’intervento del Ministro un ampio dibattito, nel quale, come CISL abbiamo espresso apprezzamento per la convocazione, che ha risposto ad istanze da noi da tempo avanzate.
Abbiamo espresso soddisfazione per la posizione del nostro Paese nel contesto UE, al primo posto per obiettivi raggiunti e per finanziamenti ottenuti, ma abbiamo richiamato l’attenzione sulla delicata fase della rimodulazione del Piano, allo scopo di verificare quali interventi verranno espunti in quanto non realizzabili entro la scadenza del giugno 2026 e per capire se comunque verranno realizzati, con quali risorse e in quali tempi.
Inoltre abbiamo evidenziato come la rimodulazione del PNRR imponga, secondo la CISL, un importante approfondimento sull’attuazione delle politiche di coesione, al fine di ricercare un giusto equilibrio nella gestione di questi due fondamentali strumenti di crescita e sviluppo del nostro Paese, tra di loro strettamente connessi e interrelati.
Abbiamo inoltre rappresentato al Ministro l’importanza per la CISL di sostenere fortemente le strategie di sostenibilità sociale presenti nel PNRR e che si articolano nei progetti e nelle riforme che riguardano il Mezzogiorno, i giovani, le donne.
Allo stesso modo abbiamo espresso preoccupazione per i ritardi che presentano la MISSIONE 5 – Inclusione e Coesione e la MISSIONE 6 – Salute, sulle quali, per la CISL, non ci dovranno essere ripensamenti con relativi disinvestimenti, in specifico per quanto concerne le misure con impatto diretto sul lavoro e sull’assistenza ai cittadini più fragili.
Abbiamo poi ribadito al Ministro la convinzione che un contributo fondamentale potrà darlo un’attuazione di questa fase conclusiva del PNRR maggiormente partecipata dalle parti sociali, da collocare nella più ampia strategia di un nuovo Patto Sociale tra Governo e forze economiche e sociali che la nostra Organizzazione fortemente sostiene, anche attraverso la partecipazione fattiva alla Cabina di Regia del Piano.
Nella replica il Ministro Foti, rispondendo alle sollecitazioni pervenute dal dibattito, ha dichiarato espressamente che nessuna risorsa proveniente dal PNRR potrà essere utilizzata per operazioni di riarmo del nostro Paese; che per gli studentati universitari verrà utilizzato lo strumento delle “facility” per realizzare 30.000 posti letto rispetto ai 60.000 previsti (obiettivo non raggiungibile); che per i 9000 precari del Ministero della Giustizia, assunti a tempo determinato fino alla scadenza del PNRR non è possibile procedere alla loro stabilizzazione con le risorse del Piano; che per quanto riguarda le 2200 assunzioni di amministrativi e tecnici nel Mezzogiorno, a fronte della necessità di implementare ulteriormente il personale addetto, sono necessari incentivi anche di tipo economico, auspicando che anche la riforma degli ITS possa contribuire ad ampliare la disponibilità di personale.
Il Ministro ha poi evidenziato in termini positivi che, grazie ai finanziamenti del PNRR, la spesa per i lavori pubblici nel nostro Paese è stata notevolmente incrementata, con un ritmo di circa 20 mld l’anno, come del resto risultati positivi sta dando la digitalizzazione degli Enti Locali che porterà presto alla disponibilità del registro sanitario elettronico sui cellulari e che nel Mezzogiorno è stata ampiamente rispettata la clausola della destinazione del 40% delle risorse territorializzabili (59,3 mld su 145,3).
In conclusione il Ministro, anche su nostra sollecitazione, ha assunto l’impegno di convocare con maggiore frequenza rispetto al passato la Cabina di Regia, nonché di convocare una specifica riunione sulla Politica di Coesione.
Andrà poi affrontato il tema del “dopo il PNRR”, ovvero la necessità, dopo la scadenza del Piano, di dare continuità alle riforme, di implementare gli investimenti collegati, di non disperdere le professionalità acquisite dai lavoratori coinvolti.