La CISL di Lecce esprime profondo cordoglio e sconcerto per la tragica morte dell’operaio di 50 anni, rimasto schiacciato dal solaio durante i lavori di costruzione di una vasca di raccolta delle acque piovane nel Sud Salento, a Corsano. L’uomo è deceduto sul colpo in questo ennesimo, inaccettabile, incidente sul lavoro.
Il Segretario della CISL di Lecce, Donato Congedo, dichiara:
“Siamo di fronte a un’altra vita spezzata, a una famiglia distrutta, per un infortunio che con ogni probabilità poteva e doveva essere evitato. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a questa strage quotidiana. La sicurezza sul lavoro è un diritto inalienabile, non un costo né una variabile negoziabile. Ogni incidente mortale è un fallimento del sistema e chiama in causa le responsabilità di tutti: imprese, istituzioni e organi di vigilanza.”
“Alla luce dei recenti e importanti interventi normativi del Governo, che ha introdotto misure non procrastinabili per rafforzare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro e l’intensificazione dei controlli, la nostra richiesta è chiara: queste misure devono essere applicate subito, in modo rigoroso e su tutto il territorio.”
La CISL di Lecce chiede:
– massima trasparenza e accertamento delle responsabilità;
– piena operatività di tutti i sistemi di qualificazione delle imprese che puntino a valorizzare le aziende virtuose e a sanzionare quelle inadempienti;
– rafforzamento della vigilanza e implementazione della formazione.
Su questo siamo stati chiari: chiediamo l’aumento del personale ispettivo (Spesal, INL) e l’intensificazione dell’azione di controllo nei cantieri, affiancando all’attività repressiva un’azione di prevenzione mirata e una formazione obbligatoria di alta qualità e in presenza, specialmente per le figure chiave come il preposto.
“Finché ci saranno morti sul lavoro, non potremo considerarci un Paese civile. La CISL di Lecce si stringe attorno ai familiari della vittima e continuerà a lottare con ogni mezzo per la tutela della vita e della dignità di ogni lavoratore,” conclude Congedo.