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Quale futuro per l’istruzione e formazione professionale in Veneto? L’associazione Forma Veneto incontra i candidati dei due maggiori schieramenti

Pubblicato il 1 Nov, 2025

Oltre 90 scuole presenti in tutte le province del Veneto, 3.000 operatori, ogni anno quasi 21mila giovani tra i 14 e i 18 anni formati (di cui oltre 1.000 allievi con disabilità ai quali sono dedicati percorsi personalizzati) e circa 1.000 corsi attivi, che vedono mediamente 1.200 ore svolte in azienda sulle 4mila totali. E ancora il 90% dei ragazzi trova un’occupazione stabile e in linea col proprio percorso di studi entro 18 mesi dal diploma, grazie anche a un costante e virtuoso dialogo costruito negli anni con 15mila imprese del territorio.

Sono i numeri e i punti di forza del sistema dell’istruzione e formazione professionale (IeFP) regionale riunito in Forma Veneto, associazione senza scopo di lucro nata nel 2000 a cui aderiscono i maggiori enti operanti nell’orientamento, la formazione e la promozione sociale e nelle politiche attive del lavoro. Un sistema che è fiore all’occhiello per la nostra regione, ma che per continuare a funzionare e a ribadire la propria eccellenza ha bisogno di scelte coraggiose e lungimiranti da parte della politica.

Per questo, con l’obiettivo di consegnare le proprie richieste e proposte a chi governerà il Veneto per i prossimi cinque anni, Forma Veneto incontrerà nei prossimi giorni i candidati alla presidenza regionale dei due maggiori schieramenti. Lunedì 3 novembre a Mestre, dalle ore 15 all’Istituto salesiano “San Marco” (via dei Salesiani 15), il confronto con Alberto Stefani, candidato del centrodestra, e lunedì 10 novembre a Padova, sempre alla stessa ora nella sede regionale di Enaip Veneto (via A. da Forlì 64/a), l’incontro con Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra.

In entrambi gli appuntamenti (dal titolo “Formazione Professionale e sviluppo del territorio”), dopo una visita ai laboratori dei due centri, si aprirà il dialogo dei due candidati con il presidente di Forma Veneto Matteo Roncarà (Enac e Ficiap), il vicepresidente Alberto Grillai (Fondazione Salesiani per la formazione professionale) e Giorgio Sbrissa, amministratore delegato di Enaip Veneto.

Partendo dalle priorità definite nel position paper dell’associazione (che riunisce oggi Ficiap Veneto, Enaip Veneto, Fondazione Salesiani per la formazione professionale Italia Nord Est, FedForm Veneto, Fondazione San Nicolò, Ciofs-Fp Veneto, Irigem, Cfs Centro per la Formazione e la sicurezza di Belluno), ai candidati si chiederà quale sia la loro visione per la formazione professionale in Veneto e quali impegni concreti siano pronti ad assumersi per sostenere e valorizzare questo che è un patrimonio del territorio, perché contribuisce fortemente a ridurre la dispersione scolastica (in Veneto al di sotto del 9%, uno dei migliori risultati in Europa) e risponde ai bisogni di competenze specializzate di tante nostre imprese in diversi comparti.

«Siamo un modello riconosciuto come virtuoso a livello nazionale e non solo – sottolinea Matteo Roncarà, presidente di Forma Veneto –, capace di coniugare occupazione, inclusione e sviluppo territoriale. Che si fonda sulla didattica laboratoriale, ha l’alternanza scuola-lavoro inscritta nel proprio dna e forma “portatori di innovazione” per le nostre imprese». «Un sistema solido e di qualità – continua –, non solo un canale formativo, laboratorio di talenti, ma pure un presidio sociale e un argine alla dispersione scolastica. Oggi l’unico sistema educativo capace anche di intercettare precocemente l’eventuale disagio di ragazzi e ragazze, e di intervenire riorientandoli e rimotivandoli».

Tre le principali richieste e proposte concrete avanzate dal coordinamento alla politica. Anzitutto un finanziamento strutturale, basato sui corsi attivati e gli allievi formati (come avviene per la sanità privata convenzionata), perché serve un sistema certo per garantire continuità e qualità. In secondo luogo, la promozione dell’accesso all’alta formazione per gli studenti in uscita dal triennio, ossia il quarto anno di diploma garantito, e un accesso diretto agli Istituti tecnologici superiori (Its Academy) alla luce della cosiddetta “riforma 4+2”. Infine un adeguamento dei finanziamenti, ossia la richiesta di un incremento del 20% da raggiungere in un triennio, per arrivare nel 2027/2028 a 120mila euro per ciascuno dei corsi annuali.

L’obiettivo è avvicinare la IeFP veneta, che oggi vede un finanziamento medio pari a 4.378 euro/anno per studente, ai livelli standard europei di 6.654 euro/anno per allievo, in linea peraltro con quanto già avviene in altre regioni italiane (5.460 euro di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna; dati anno formativo 2019/2020).