Si allungano le distanze al tavolo di rinnovo dell’Accordo integrativo aziendale applicato agli oltre 2.800 dipendenti del Gruppo Lottomatica, operativo nel settore del gioco pubblico autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. È quanto emerso dai confronti delle scorse settimane tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, le strutture territoriali, le RSA e il management aziendale, nell’ambito del percorso negoziale per il rinnovo dell’integrativo in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Nel corso degli ultimi incontri sono stati approfonditi i principali capitoli della piattaforma sindacale. L’Azienda ha ribadito la necessità di un “rigoroso controllo dei costi”, presentandolo come elemento fondante della propria cultura aziendale e come presupposto per la continuità della public company. Una posizione che richiama la sostenibilità economica, la fiducia degli investitori e la solidità finanziaria, ma che – alla luce dei risultati recentemente comunicati – le organizzazioni sindacali giudicano non solo eccessivamente prudenziale, ma in evidente contraddizione con l’andamento economico del Gruppo.
I dati diffusi da Lottomatica lo scorso 4 novembre evidenziano ricavi consolidati pari a 1,64 miliardi di euro (+16%), un adjusted EBITDA di 617,3 milioni (+28%) e stime per l’intero esercizio che superano i 2 miliardi di ricavi e circa 860 milioni di EBITDA. Performance che confermano una crescita straordinaria, trainata in particolare dal segmento digitale.
Un andamento economico così positivo rende ancor più evidente l’inaccettabile cortocircuito tra utili record e la rigidità espressa dall’Azienda al tavolo di trattativa. Nonostante la straordinaria generazione di ricchezza e le dichiarazioni dell’amministratore delegato sulla “performance solida” e sui “risultati record nel digitale”, Lottomatica continua a concentrare l’attenzione sulla redistribuzione degli utili verso gli azionisti e sulla necessità di mantenere alta la fiducia degli investitori. Le organizzazioni sindacali ribadiscono con forza che la responsabilità di una public company non può esaurirsi nei confronti del mercato, ma deve includere tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che producono tali risultati.
A fronte di tali evidenze, Filcams, Fisascat e Uiltucs giudicano incomprensibile la rigidità espressa al tavolo e l’assenza di reali aperture sui punti fondamentali della piattaforma. Le organizzazioni sindacali hanno richiesto la condivisione puntuale dei dati economici che giustificano le preoccupazioni aziendali, indispensabili per una valutazione trasparente dell’impatto delle proposte e per ricercare soluzioni equilibrate.
La richiesta di ridistribuire una parte della produttività maturata – formulata in coerenza con risultati economici eccezionali – è stata avanzata con senso di responsabilità. La sola disponibilità espressa dall’Azienda a riconsiderare l’over performance nel Premio di Risultato non può costituire, secondo le organizzazioni sindacali, l’unico terreno di discussione. Restano distanze significative anche su temi come lo smaltimento dei ROL, il mancato ampliamento del perimetro dell’AIA e la limitata apertura in materia di smart working.
Nonostante il quadro critico, le Parti hanno confermato la volontà di proseguire il confronto. Il prossimo incontro è già calendarizzato il 19 novembre e sarà seguito da un’ulteriore sessione il 1° dicembre.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ribadiscono che un punto di equilibrio tra sostenibilità aziendale e riconoscimento del contributo delle lavoratrici e dei lavoratori non solo è possibile, ma necessario, alla luce degli straordinari risultati economici conseguiti dal Gruppo.
Le organizzazioni sindacali valuteranno, al termine dei prossimi incontri, le iniziative da intraprendere, a partire dalla proclamazione dello stato di agitazione, in coerenza con il chiaro e compatto mandato arrivato dall’assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, che ha richiesto con forza un cambio di passo e la messa in campo di azioni di mobilitazione adeguate alla fase del confronto.


