Si è svolto oggi, nella cornice di Villa Torlonia a San Mauro Pascoli, il convegno promosso dalla CISL Romagna dal titolo “Persone, lavoro, imprese e infrastrutture – Strategie per uno sviluppo integrato e partecipato della Romagna”. Una mattinata di confronto qualificato che ha visto la partecipazione di istituzioni, rappresentanti del mondo imprenditoriale, amministratori locali, dirigenti sindacali e realtà del tessuto produttivo romagnolo. Un appuntamento che ha assunto fin da subito i contorni di un vero tavolo istituzionale, chiamato a discutere con lucidità e responsabilità le criticità e le opportunità del territorio.
Ad aprire i lavori è stato il Segretario Generale della CISL Romagna, Francesco Marinelli, che ha ringraziato i numerosi ospiti presenti – tra cui il Sindaco di San Mauro Pascoli Moris Guidi, i Consiglieri regionali Francesca Lucchi e Luca Pestelli, i rappresentanti delle principali organizzazioni d’impresa, Paolo Lucchi (Legacoop Romagna), Roberto Savini ( Presidente Confcooperative Romagna Estense), Mario Riciputi (Presidente Confindustria Romagna) oltre al Segretario Generale CISL Emilia-Romagna Filippo Pieri e al Segretario Confederale CISL nazionale Mattia Pirulli.
Marinelli ha sottolineato come la presenza congiunta di istituzioni, imprese e parti sociali rappresenti un segnale importante di corresponsabilità e di impegno condiviso verso il futuro della Romagna.
Nel suo intervento, ampio e articolato, il Segretario CISL Romagna ha tracciato una fotografia puntuale e severa della situazione economica e sociale dell’area romagnola. Un quadro fatto di luci ma soprattutto di ombre, che impongono una riflessione collettiva. Marinelli ha evidenziato come la Romagna stia vivendo un progressivo arretramento competitivo e retributivo, citando i dati sulle Retribuzioni Globali Annue che collocano le province romagnole tra le ultime del Nord Italia, con una media attorno ai 23.000 euro annui. Un dato che “non rappresenta solo un indicatore statistico, ma racconta la fatica delle famiglie, il calo del potere d’acquisto e la difficoltà delle imprese a valorizzare adeguatamente competenze e produttività”.
Una delle criticità più significative segnalate da Marinelli riguarda la fuga dei giovani, fenomeno ormai strutturale: “L’emigrazione dei ragazzi romagnoli è più che quadruplicata nell’ultimo decennio. Quasi due terzi di chi se ne va è laureato o qualificato. È un capitale umano prezioso che perdiamo, formato con investimenti pubblici e familiari che non rientrano più sul territorio». A questo dato si aggiunge il progressivo invecchiamento della popolazione, che mette in difficoltà sia il sistema produttivo sia quello di welfare. In questo scenario, ha affermato il Segretario CISL Romagna, «l’immigrazione giovanile programmata e integrata non è una scelta etica, ma una necessità strategica per garantire continuità alle nostre produzioni e alla nostra coesione sociale”.
Marinelli si è soffermato anche sulle difficoltà del tessuto produttivo, ricordando il rallentamento dell’export registrato nel 2024, l’aumento marcato della Cassa Integrazione nelle province romagnole e l’impennata delle procedure concorsuali, con casi emblematici come Bipres di Rocca S.Casciano e Portico San Benedetto, Lafert di Fusignano e Sacim di Cesena. “Le crisi aziendali – ha dichiarato – non sono episodi isolati: ogni vertenza porta con sé insicurezza sociale, perdita di competenze e fragilità per intere comunità”. Ha ricordato inoltre le aziende del distretto del calzaturiero e della moda del Rubicone, che sta vivendo uno dei momenti o forse il momento più difficile della sua storia. Un distretto d’eccellenza del nostro Made in Italy con una forte specializzazione nella produzione di calzature di alta gamma per brand riconosciuti a livello internazionale (Baldinini, Casadei , Pollini, Gianvito Rossi, Giuseppe Zanotti, Sergio Rossi).
Ampio spazio è stato dedicato anche al tema delle infrastrutture, considerate da Marinelli come la condizione imprescindibile per una Romagna competitiva. “Non si parla solo di collegamenti, ma di qualità della vita: sanità territoriale, trasporto pubblico, servizi educativi e sicurezza idrogeologica. Fattori che determinano la capacità della Romagna di trattenere giovani e attrarre nuovi lavoratori”. Secondo il Segretario CISL Romagna, “le infrastrutture sociali e quelle logistiche devono essere considerate parte della stessa strategia: senza servizi adeguati, nessun territorio può ambire a crescere”.
Al termine della sua analisi, Marinelli ha proposto spunti di riflessione e direttrici strategiche su cui costruire un percorso condiviso di sviluppo. Ha indicato tre direzioni prioritarie: la valorizzazione del lavoro attraverso salari competitivi e formazione continua; il sostegno attivo alle imprese con strumenti moderni di riconversione e crescita; un investimento deciso sulle infrastrutture, indispensabili per garantire attrattività e competitività.
Nelle sue conclusioni, il Segretario CISL Romagna ha richiamato con forza l’urgenza di un impegno comune: “La Romagna non può più permettersi di essere solo terra che produce, ma una comunità che crea valore condiviso. Oggi è emersa in modo chiaro la necessità di una visione condivisa che metta al centro persone, lavoro, imprese e infrastrutture come elementi inseparabili dello stesso sistema. La sfida che abbiamo davanti non è semplice, ma abbiamo dimostrato che il territorio possiede competenze, energie e alleanze pronte a lavorare insieme. È da questo spirito che può nascere un nuovo patto di responsabilità e di sviluppo per la Romagna”.
La CISL Romagna ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni e le realtà del territorio affinché quanto emerso nel convegno diventi patrimonio condiviso e punto di riferimento per le future scelte strategiche della Romagna.
“Persone, lavoro, imprese e infrastrutture. Strategie per uno sviluppo integrato e partecipato della Romagna”: oggi a San Mauro Pascoli, il convegno promosso dalla CIS”
Pubblicato il 18 Nov, 2025


