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Rischi psicosociali non più invisibili: Urgente agire su molestie e violenza nel Lavoro. La Cisl Romagna a Bagnacavallo ribadisce l’urgenza di agire sul fattore culturale e di valutare i pericoli psicosociali sul lavoro

Pubblicato il 26 Nov, 2025

Si è svolto questa mattina, presso il Cinema Palazzo Vecchio di Bagnacavallo, il convegno “Luoghi di lavoro sicuri. Conoscere, valutare, prevenire violenze e molestie”, promosso dal Coordinamento Donne CISL Romagna con il patrocinio del Comune. L’evento, pur tenendosi il 26 novembre, si è inserito con profonda risonanza nel quadro delle iniziative promosse per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una sala attenta e coinvolta ha seguito i contributi di istituzioni, esperti e sindacato, uniti dall’obiettivo di estendere il concetto di sicurezza al benessere psicologico e alla dignità delle persone.I lavori sono stati aperti da Antonella Melandri, Responsabile del Coordinamento Donne CISL Romagna, che ha posto l’accento sulla necessità di “creare spazi in cui sentirsi liberi chiedere sostegno”. I saluti istituzionali della Assessora Cristina Baldini e della Consigliera di Parità della Provincia di Ravenna, Carmelina Fierro, hanno rimarcato l’importanza della sinergia istituzionale contro il fenomeno.Nell’introduzione, la Segretaria CISL Romagna, Elena Fiero, ha messo in luce la gravità del fenomeno e l’approccio necessario per affrontarlo: “La prevenzione di violenze e molestie sui posti di lavoro è un tema di salute e sicurezza – ha affermato la segretaria -, e come tale deve essere trattato: è un rischio che deve essere valutato nella Valutazione dei Rischi delle imprese con il coinvolgimento delle lavoratrici e lavoratori e dei soggetti preposti alla gestione della salute e sicurezza sul lavoro. I dati che abbiamo sono drammatici: in Italia nel 2024 , oltre due milioni di persone dichiarano di aver subito episodi di molestie, e l’81% sono donne. Questo ci dice chiaramente che il problema è strettamente legato genere, ed evidenzia che alla base c’è un fattore culturale su cui  dobbiamo agire per rimuovere la radice del problema. Solo così potremo garantire davvero luoghi di lavoro sicuri per le lavoratrici.Non dimentichiamo anche la crescita esponenziale delle aggressioni verbali e fisiche soprattutto nelle professioni a contatto col pubblico. Sanità, assistenza sociale e trasporti i settori con l’ incidenza più alta. INAIL nel 2023 rileva che gli infortuni per aggressioni o minacce hanno avuto un incremento del 8.6% sul 2022, dato che verso le donne cresce fino al +14.6%”.L’Analisi dei dati ISTAT e INAIL: la dimensione del problemaIl fenomeno delle molestie e delle violenze in ambito lavorativo, strettamente legato al genere, ha dimensioni significative: secondo i dati ISTAT, sono circa 2 milioni e 322mila le persone tra i 15 e i 70 anni che hanno subito una forma di molestia sul lavoro nel corso della vita, di cui l’81,6% sono donne. L’incidenza delle molestie a sfondo sessualenel corso dell’intera vita è stimata al 13,5%per le donne che lavorano o hanno lavorato, con un picco del 21,2% nella fascia d’età 15-24 anni. A ciò si aggiungono circa 2 milioni 68mila donne (il 15% del totale) che hanno subito ricatti per ottenere un lavoro o avanzare nella carriera; nel 39,8% dei casi, negli ultimi tre anni, la scelta è stata quella di rinunciare al lavoro e, nel 12,6% dei casi, le donne sono state licenziate o non assunte per non aver accettato il ricatto. L’autore delle molestie è prevalentemente un collega maschio (37,3%) o una persona esterna con cui si relaziona nell’attività lavorativa (26,2%), e un dato critico evidenzia che l’86,4% dei lavoratori segnala l’assenza di un punto di riferimento interno all’azienda per denunciare o avere supporto. Sul fronte delle aggressioni, gli infortuni riconosciuti dall’Inail nel 2023 per violenze e minacce sono stati 6.813, in aumento dell’8,6% rispetto al 2022, con l’incremento che raggiunge il 14,6% per le donne. Il settore più colpito è la Sanità e assistenza sociale, che, considerando l’Industria e servizi, assorbe il 43% degli infortuni per aggressioni, con un’incidenza che sale al 70% se si considerano solo le lavoratrici. A riprova della gravità, l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale sanitario ha rilevato in Emilia-Romagna 2.684 episodi di violenza nel 2024, il 74,3% dei quali ha riguardato donne, prevalentemente sotto forma di aggressioni verbali (66,1%).Il convegno ha visto la partecipazione di specialisti che hanno illustrato strumenti e percorsi:

  • Elisa Fiorani, Responsabile Coordinamento Politiche di Genere e Dipartimento SSL CISL, ha approfondito il ruolo del sindacato e ha illustrato i contenuti del Protocollo Regione e CGIL CISL UIL per il sostegno psicologico gratuito alle vittime di violenze e molestie sul lavoro
  • Francesca Zanardi, Responsabile Gruppo Tecnico Stress Lavoro-Correlato della Regione Emilia-Romagna, ha illustrato la prevenzione dei rischi psicosociali.
  • Elisa Forlani, dell’Associazione DEMETRA – Donne in Aiuto di Lugo, ha fornito spunti per l’accoglienza più efficace delle vittime in ambito sindacale

Nelle conclusioni, il Segretario Generale CISL Romagna, Francesco Marinelli, ha lanciato un appello all’azione concreta e strutturale: “Dobbiamo richiamare l’importanza di un impegno collettivo e continuativo. Le violenze e le molestie non sono solo un problema individuale: sono una ferita collettiva, che attacca la dignità e la salute di lavoratrici e lavoratori. È per questo che come collettività dobbiamo affrontarle, con responsabilità e competenza, affinché ogni luogo di lavoro diventi davvero sicuro, inclusivo e libero da abusi. Il nostro sforzo non si ferma alla sensibilizzazione; si traduce in azioni concrete e misurabili. In tal senso, il Protocollo d’Intesa che abbiamo siglato con la Regione Emilia-Romagna rappresenta un passo di civiltà e un modello operativo. Questo accordo istituisce in via sperimentale un servizio gratuito di supporto socio-sanitario attraverso i Consultori familiari e la collaborazione delle strutture di psicologia delle Aziende USL. Si tratta di un percorso protetto, specificamente rivolto all’ascolto e al sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori vittime di molestie e violenza di genere sui luoghi di lavoro. Questo progetto sarà monitorato per tre anni, con l’obiettivo ambizioso di renderlo strutturale e permanente su tutto il territorio. Difendere la dignità delle persone è la nostra priorità, e per farlo servono strumenti, formazione e una rete stabile che, grazie a questa collaborazione con la Regione, stiamo costruendo con coraggio e determinazione. Per questo ribadiamo con forza che il cambiamento è possibile solo se tutti gli attori – istituzioni, servizi sanitari e sindacati – continuano a lavorare insieme per garantire luoghi di lavoro più giusti.”