“La logistica nel Lazio è oggi considerata una periferia del lavoro, a causa di uno sviluppo che negli anni è stato non armonico, non pianificato e frammentato. Eppure, le potenzialità sono straordinarie: la nostra regione rappresenta il primo bacino di consumi in Italia e con un’adeguata programmazione, sostenuta dalle nuove possibilità tecnologiche, il comparto può diventare un vero volano di competitività e garantire occupazione qualificata. Per questo proponiamo la creazione di un sistema di coordinamento stabile tra Regione, enti locali, imprese e sindacato, oltre all’istituzione di osservatori di filiera utili a monitorare l’evoluzione tecnologica, contrattuale ed economica.”. È quanto dichiara il segretario generale della Fit-Cisl Lazio, Marino Masucci, nella giornata della convocazione degli Stati Generali della Logistica a Roma. Per il sindacalista, “il Lazio è in una posizione strategica e la regione è attraversata dal Corridoio Transeuropeo Scandinavo-Mediterraneo, principale asse multimodale nord–sud della rete TEN-T, che unisce i Paesi baltici al Mediterraneo e coincide sul territorio italiano con l’asse autostradale A1 e la linea ferroviaria AV/AC Milano–Roma–Napoli. Si deve dunque puntare sulla creazione di una rete intermodale ben progettata, che metta in rete gli aeroporti con la realizzazione della Roma-Latina e della Cisterna Valmontone e con il potenziamento dei collegamenti porto–ferrovia–autostrade lungo l’intera fascia costiera da Gaeta a Civitavecchia”.“La logistica – prosegue Masucci – è tra i comparti maggiormente interessati dalle trasformazioni tecnologiche e dalla crescente richiesta di nuove figure professionali. Sarà quindi necessario sviluppare poli di formazione avanzata e Istituti Tecnici Superiori dedicati, introdurre criteri premianti per le imprese virtuose e governare l’impatto dei magazzini automatizzati attraverso percorsi formativi e transizioni non espulsive. Solo così potremo offrire una risposta efficace a un quadro segnato da competizione esasperata imposta dalla globalizzazione, dumping contrattuale e salariale, parcellizzazione in appalti e subappalti e una conseguente occupazione spesso precaria e caratterizzata da scarsa sicurezza”.“Un tema importante, per la Capitale e per il territorio – conclude -, riguarda l’esplosione dell’e-commerce degli ultimi anni, che rende indispensabile pianificare una vera logistica urbana a sostegno della vivibilità delle città. Proponiamo azioni di regolamento delle operazioni di carico e scarico e degli accessi alle aree urbane sensibili, la gestione degli spazi pubblici e la creazione di aree logistiche o spazi dedicati. Occorre inoltre l’analisi dei flussi di veicoli, la diffusione dei lockers, della ciclo-logistica e della logistica collaborativa, il censimento e la razionalizzazione degli stalli”.


