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L’economia della Puglia. Castellucci (Cisl): “Pericoloso andamento lento”

Pubblicato il 27 Nov, 2025

Gli ultimi dati della Banca d’Italia descrivono un andamento che, negli ultimi sei mesi, rimane debole, con una crescita del prodotto regionale pari allo 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato inferiore rispetto alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno, che conferma una dinamica di espansione più contenuta rispetto all’anno precedente. Dietro questi numeri ci sono le preoccupazioni e le fatiche reali delle persone, delle famiglie che vivono con il fiato sospeso, dei giovani che non riescono a intravedere prospettive stabili, delle imprese e dei lavoratori che, ogni giorno, tengono aperti stabilimenti, officine, cantieri e attività produttive nonostante un contesto economico incerto. Permangono, senza dubbio, tutte le criticità del sistema industriale e del manifatturiero, a cominciare da siderurgia e automotive, e si delinea una fase di incertezza per il governo regionale della nuova legislatura. L’incertezza di questa fase che intravediamo noi è soprattutto quella delle persone che temono di perdere il lavoro, e quindi sicurezza, dignità, futuro. Risulta infatti indispensabile recuperare i gap con le altre aree del Paese e dell’Europa e, quando il prossimo anno si concluderà l’apporto delle risorse del PNRR, si dovrà comunque fare i conti con risorse nazionali e comunitarie non illimitate. È necessario evitare che eventuali minori investimenti pubblici si traducano in un arretramento, perché la Puglia non può permettersi di rallentare ancora. Nel frattempo registriamo, seppur lieve, una riduzione del numero degli occupati pari allo 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, a fronte di una crescita del 2,2% nel Mezzogiorno e dell’1,4% in Italia. Nei primi sei mesi del 2025 il tasso di occupazione è sceso di 0,4 punti percentuali, attestandosi al 51,0%. È un dato più basso di quello nazionale e leggermente migliore del Mezzogiorno. Allo stesso tempo si rileva un quadro generale con segnali positivi, soprattutto da turismo ed edilizia: settori che offrono ossigeno, ma che da soli non bastano a dare stabilità strutturale. È quindi chiaro, come abbiamo evidenziato nella nostra piattaforma-proposta ai candidati presidenti della Regione di qualche settimana fa,  che non si potrà prescindere da una solida dinamica di crescita, senza la quale non sarà possibile affrontare adeguatamente tutte le emergenze, a cominciare da quelle produttive e occupazionali, considerando anche la pesante crisi demografica. Non si può chiedere ai giovani di restare, di mettere su famiglia, di costruire il proprio futuro qui, se non garantiamo loro lavoro dignitoso, innovazione, prospettive e sicurezza. La risposta non può che fondarsi sulla partecipazione, non come parola teorica, ma come impegno concreto e condiviso.Si rende necessario, un patto di responsabilità che coinvolga istituzioni, parti sociali, territori e comunità. Un patto che guardi al futuro con realismo, ma senza rinunciare alla speranza, perché lo sviluppo non è solo un obiettivo economico; è la condizione per garantire una vita migliore a tutte le pugliesi e a tutti i pugliesi.