“Il Rapporto Svimez 2025 conferma che il Mezzogiorno sta vivendo una fase di crescita significativa, superiore alle regioni del centro nord, con un pil maggiore di circa tre punti percentuali. Ciò è stato possibile grazie alla spinta esercitata dagli investimenti del PNRR. Una ripresa che, sebbene registri l’aumento degli indici occupazionali e in particolare dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, non incide ancora pienamente sui salari e sulle prospettive di vita delle giovani generazioni per le quali si conferma l’esigenza di perseverare nelle strategie in campo, in particolare dopo la conclusione dei programmi del Piano, anche allo scopo di abbassare l’attuale percentuale di coloro che pur essendo occupati versano in una condizione di povertà”. E’ quanto sottolinea il Segretario Confederale della Cisl Ignazio Ganga.
“Mai come oggi, per la CISL, è necessario attuare una strategia per le regioni meridionali capace di intervenire sull’emigrazione delle generazioni più giovani, che il rapporto attesta per il triennio 2022-2024 superiore alle 175mila unità, due terzi delle quali laureate. È un’emorragia che secondo i dati presentati costa al Paese più di 8 miliardi l’anno di investimenti pubblici in formazione e che dovrà essere necessariamente bloccata e possibilmente invertita. A dimostrazione della validità delle strategie per il Sud sostenute anche dalla Cisl, ed in particolare dell’utilizzo in sinergia di PNRR, ZES unica, fondi strutturali e FSC il rapporto evidenzia il raddoppio degli investimenti degli Enti Locali, che si qualificano per procedure più rapide e standardizzate e che attestano oltre il 90% dei progetti previsti in esecuzione. Svimez evidenzia anche, come più volte sottolineato dalla CISL, che a fronte di governance efficienti e regole chiare, i processi attuativi, anche nel Mezzogiorno, realizzano le progettualità e accelerano le esecuzioni- aggiunge Ganga- La domanda decisiva, a pochi mesi dalla conclusione del PNRR è come gestire il futuro. Infatti, come ricordato da Svimez, senza continuità si rischia di tornare alla vecchia logica del “tenere insieme i pezzi” invece di costruire una di prospettiva di sviluppo strutturale. Per la CISL è fondamentale, quindi, gestire con attenzione questa fase di transizione – tra la conclusione del PNRR e l’avvio del nuovo ciclo dei fondi strutturali post 2027 – utilizzando la posizione di potenziale vantaggio del Mezzogiorno nello scenario euromediterraneo. In tal senso appare quanto mai necessario un deciso rafforzamento delle politiche industriali per sfruttare appieno l’effetto moltiplicatore del PNRR, attuando pienamente le coordinate del Piano Mattei. In questo quadro, la ZES Unica rappresenta uno strumento di valore inequivocabile, non solo sul versante della semplificazione dei processi, ma come luogo di sintesi strategica per realizzare gli investimenti, sfruttare i vantaggi allocativi del Mezzogiorno e attrarre capitali nei settori più dinamici dell’economia. Fra questi il rapporto Svimez individua i settori dell’agroindustria, del turismo, dell’automotive, della logistica e delle filiere ad elevata innovazione che possono trovare proprio nella ZES Unica un ambiente favorevole. A parere della CISL, quindi, bisognerà non abbassare la guardia su strumenti stabili e pluriennali a sostegno della ZES Unica, su incentivi orientati alle filiere strategiche europee, sugli investimenti in scuola, università, ricerca e innovazione, su una politica energetica integrata, su una visione logistica moderna oltre che su un uso selettivo dei fondi di coesione per attrarre grandi imprese e generare occupazione qualificata, a partire da quella femminile e giovanile, utili ad innalzare ulteriormente gli attuali indicatori congiunturali. Ma se creare sviluppo significa innovare a partire dall’esistente, a maggior ragione per consolidare e migliorare le attuali performance del Mezzogiorno, serve quel grande Patto Sociale invocato da tempo dalla nostra Organizzazione utile a generare la necessaria coesione fra tutte le aree del Paese ad iniziare proprio dal Mezzogiorno” conclude il sindacalista della Cisl.



