Un quadro di pesanti interventi sia sulle sedi che sulla rete vendita: è quanto ha annunciato Unicoop Etruria nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi con le organizzazioni sindacali, per riprendere il confronto sul piano industriale della nuova cooperativa nata dalla fusione di Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno.
La riduzione di personale riguarda in particolare le due sedi amministrative di Vignale e Castiglione del Lago, per complessive 180 unità, mentre per la rete commerciale è stata annunciata la dismissione di 24 punti vendita, per circa 340 dipendenti complessivi, con possibili cessioni a terzi: si tratta di 6 punti vendita ex Coop Centro Italia, 6 ex Unicoop Tirreno e ben 12 Superconti Supermercati Terni.
L’azienda motiva chiusure e tagli con la necessità di ridurre le perdite consistenti di parte della rete vendita ed eliminare sovrapposizioni tra negozi delle proprie insegne: dopo un processo di fusione che era stato presentato come una grande operazione di investimento nel distretto tirrenico, necessaria per rilanciare le sorti delle due cooperative di provenienza, la dirigenza di Coop Etruria presenta un piano di chiusure, cessioni ed esuberi che scarica ancora una volta su lavoratrici e lavoratori il costo delle scelte e delle gestioni inefficienti del passato.
Dopo aver ceduto a Unicoop Firenze larga parte dei negozi toscani, al posto del ventilato piano di rilancio, Unicoop Etruria si appresta ad abbandonare intere aree della cooperativa, come il sud del Lazio, le Marche e parte della provincia dell’Aquila, e a ridurre le sedi.
Gli investimenti annunciati nel corso dell’incontro sono ben poca cosa di fronte a un intervento così drastico per l’occupazione e i perimetri commerciali: non sono ancora chiare le possibilità di ricollocazione nella rete e il rischio occupazionale appare concreto, con centinaia di potenziali esuberi.Una riduzione del personale di sede di quell’entità, poi, significherebbe smantellare la sede di Castiglione, privandola delle funzioni e danneggiando il territorio.
Una prospettiva inaccettabile per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che proclamano lo stato di agitazione in Unicoop Etruria e nella controllata Superconti e annunciano un pacchetto di ore di sciopero e assemblee in tutti i luoghi di lavoro, per condividere con lavoratrici e lavoratori le iniziative da intraprendere contro il piano dell’azienda.


