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Amazon. Masucci (Fit-Cisl Lazio): “Riflessione dell’Istituto sindacale europeo sull’esempio sindacati italiani con i driver rivitalizzante per le attività territoriali”

Pubblicato il 12 Dic, 2025


“Per creare senso di unità e di appartenenza tra i lavoratori, nel Lazio l’apertura della Stazione Lavoro e l’iniziativa ‘Pronto intervento diritti dei lavoratori”

“L’evento ‘la negoziazione di filiera: l’esempio dei sindacati italiani in Amazon’, che l’European Trade Union Institute ha organizzato per oggi a Roma, è un momento di riflessione molto importante per fare il punto sulle condizioni di lavoro dei driver e sui processi italiani di sindacalizzazione. Eventi finalizzati alla costruzione di orizzonti comuni, in cui si possa guardare avanti uniti, ognuno con la propria esperienza, ma in una cornice europea, sono rivitalizzanti anche per le attività territoriali”.
E’quanto dichiara il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, aggiungendo che “l’esperienza laziale della sindacalizzazione dei lavoratori Amazon è iniziata con non poche difficoltà, ma è stata facilitata da un’iniziativa dedicata proprio ai driver e ai ciclofattorini. Nel 2020, per raggiungere e raccogliere questa categoria di persone, abbiamo invitato i lavoratori in un cinema per proiettare il film ‘Sorry, we missed you” di Ken Loach, una pellicola che smaschera il mito dell’autoimprenditorialità e del tecnoliberismo e descrive le problematiche di un padre di famiglia che decide di fare il corriere. E’stata l’occasione per chiedere ai driver cosa significasse lavorare tramite piattaforma, confrontarsi con un algoritmo che disegnava e ‘decideva’ traiettorie e ritmi produttivi: abbiamo scoperto che, soprattutto durante gli anni di pandemia, i driver arrivavano a 350 consegne al giorno e che la cosiddetta ‘pipì in bottiglia’ non era una finzione cinematografica di Ken Loach, ma una necessità dei driver di alcune realtà di Roma e del Lazio”.
“Per rispondere alle esigenze di questa categoria di persone e offrir loro uno spazio di aggregazione, ristoro, riposo e calore umano – prosegue il sindacalista -, abbiamo aperto la ‘Stazione Lavoro’, uno spazio dove driver e rider hanno potuto e possono a tutt’oggi riunirsi, ridere e piangere insieme, ma soprattutto costruire orizzonti condivisi e corrispondere alla missione del sindacato: ‘fare giustizia insieme’”.
“Riteniamo che talvolta – per far fronte alla ‘falsa modernità’ di alcune realtà -, si debba essere creativi e ricostruire insieme significati, anche attualizzando e reinterpretando antiche pratiche sindacali: anche per quanto riguarda i dipendenti diretti Amazon, nel 2019 abbiamo noleggiato il furgone ‘Pronto intervento diritti dei lavoratori’, entrando nel piazzale del magazzino di Passo Corese, che non aveva iscritti al sindacato. In pochi anni abbiamo costruito legami di fiducia e speranza comune e adesso quasi cinquecento lavoratori della filiera fanno parte del nostro mondo. Tutto ciò ha contribuito a un importante miglioramento delle relazioni, del clima e delle condizioni di lavoro”.