Il consiglio generale della Fnp Padova Rovigo ha eletto Giuliano Pizzo nuovo segretario generale del sindacato dei pensionati Cisl. Pizzo sarà affiancato in segreteria da Marisa Moro e da Mauro Brancalion e subentra a Giulio Fortuni, che nel suo intervento introduttivo ha messo l’accento sulla condizione degli anziani oggi. «Un non autosufficiente in casa di riposo paga una retta media di 2.700 euro, che quest’anno sarà aumentata di circa 100 euro. Lo stesso vale per chi ha le badanti, per le quali è stato stabilito un aumento contrattuale. Le pensioni sono state rivalutate dell’1,4. L’inflazione nel nostro territorio è stata dell’1,7% e i consumi si sono ridotti, soprattutto per gli anziani. L’assistenza sta attraversando una fase di grandi trasformazioni e gli Ats sono al centro di questo cambiamento. Nel nostro territorio ce ne sono sette, due nella provincia di Rovigo e cinque in quella di Padova. Abbiamo seguito la prima fase, quella della loro istituzione, e ci impegniamo ora perché l’attenzione si focalizzi nei prossimi mesi sulla resa dei servizi. L’Ats avrà il compito di parificarli sul territorio per tutti i cittadini e di lanciare un welfare di comunità, che stenta a decollare». Il tema dell’assistenza si inserisce in quello più ampio della famiglia: «Sono i servizi per la famiglia a rendere accogliente un territorio – ha aggiunto Fortuni – e questo rappresenta anche un incentivo alle nascite. Nella provincia di Rovigo ci sono più pensionati che lavoratori attivi e questo è un problema da gestire. Il nostro impegno è mettere la famiglia al centro dell’attenzione, anche facendo investimenti per far funzionare la macchina della sanità. Il problema della crescita e del ricollocamento del nostro Paese nel panorama internazionale è ancora tutto sul tavolo. La proposta della Cisl è: sediamoci a un tavolo e cominciamo a definire una strategia per lo sviluppo, che comprenda la difesa del welfare». Fortuni ha quindi annunciato le sue dimissioni e indicato Giuliano Pizzo come candidato alla segreteria generale. Dopo il voto, visibilmente emozionato, Pizzo ha ringraziato Giulio Fortuni e tutti i presenti. «Sono onorato e orgoglioso. Sarò al servizio di questa grande meravigliosa organizzazione. Spero con tutto il cuore di non deludere quanti hanno riposto il me tanta la loro fiducia. Assumo questo incarico con la consapevolezza che si tratta una grande responsabilità. È il risultato di una squadra unita e coesa e un segnale forte verso l’esterno, fatto da pensionati che hanno ancora molto da dire. Un segnale chiaro di come si possa, in tempi difficili, essere ancora un punto di riferimento per il territorio. Il risultato di un lungo percorso fatto di formazione e di impegno. La parola sindacato deriva dal greco sýndikos, che significa insieme per la giustizia. Sempre più spesso i pensionati sono considerati, soprattutto dai giovani, persone che drenano risorse per sanità e sociale, ma guai mettere in dubbio il valore del patto solidaristico sul quale si fonda il sistema previdenziale. Non possiamo non fare a meno di insistere sulla necessità di rendere obbligatoria la previdenza complementare, di avere un fisco equo e una lotta seria all’evasione fiscale. Ringrazio tutti i pensionati che si mettono a disposizione con gratuità per i nostri associati e per le persone fragili, per i problemi che non interessano solo i pensionati, ma le famiglie e tutta la comunità». Ha chiuso l’incontro il segretario nazionale della Fnp Cisl Roberto Pezzani, intervenendo sulla manovra economica. «Lotteremo fino alla fine per ottenere le cose che abbiamo chiesto. Nella legge Finanziaria ci sono delle cose positive che abbiamo indicato, come la riduzione del cuneo fiscale, le risorse per la non autosufficienza, il fondo per i caregiver, le misure sul lavoro disagiato, il bonus psicologico. Sono tutte questioni che avevamo chiesto e quindi le giudichiamo positivamente, ma dobbiamo anche aggiungere che questa legge Finanziaria non soddisfa tutte le nostre richieste. In particolare riteniamo assolutamente insufficiente tutta la parte previdenziale e chiediamo la riforma delle pensioni. Non c’è niente sulle pensioni minime, non c’è niente su opzione donna, che è completamente sparita, non c’è niente sulla previdenza complementare, che resta debolissima e invece bisogna investire per il futuro dei nostri giovani. Non c’è nulla sulla defiscalizzazione della tredicesima, nulla sulla flessibilità in uscita, nulla sulla esenzione dal ticket, per la quale avevamo chiesto di portare i fondi da 36mila a 40mila euro. E nulla sulla partecipazione. Su queste cose lotteremo fino alla fine. Crediamo anche che non tutto si risolva con la Finanziaria. Chiediamo un tavolo, dentro il percorso della partecipazione, per parlare della riforma pensionistica e per verificare cosa possiamo fare sulla non autosufficienza e su tutte le cose che abbiano richiesto. Fino all’ultimo giorno saremo in campo e cercheremo di incontrare il governo finché non porteremo a casa questi risultati».


