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Puglia. Spinzi (Cisl): “Sulla centrale enel il governo risponda a Brindisi prima possibile”

Pubblicato il 31 Dic, 2025

Il percorso di dialogo e di responsabilità intrapreso dalle organizzazioni sindacali, sollecitando prima e aderendo poi al progetto di reindustrializzazione del territorio di Brindisi, in un contesto di transizione energetica del Paese, stride oggi con le nebulosità sul futuro della Centrale Enel di Cerano, stanti l’imminente scadenza del 31 dicembre e le recenti comunicazioni del Ministro Pichetto Fratin; tutto questo richiama la diretta responsabilità del Governo che auspichiamo possa fornire risposte nel più breve tempo possibile.

La Cisl chiede chiarezza definitiva sui processi di gestione della transizione industriale post carbone a Brindisi e garanzie certe sulla salvaguardia di tutti i posti di lavoro diretti e indiretti, attualmente collegati alla stessa Centrale, oltreché sul rafforzamento del tessuto imprenditoriale territoriale.

E ciò a partire dalla stipula di un Accordo di programma, che comprenda anche le forze sociali e renda esigibile ogni nuova iniziativa industriale, a partire da quelle già presentate, assicurando misure di sostenibilità ambientale, stabilendo tempi, modalità, risorse finanziarie e piani mirati di riqualificazione professionale.

Riconosciamo alla politica ed alle istituzioni territoriali l’impegno profuso, a tutti i livelli, di tenere alta l’attenzione su tali questioni, la cui complessità è evidente in quanto correlata anche a processi europei e internazionali caratterizzati da forti elementi di incertezzache, tuttavia, non escludono l’impegno di sedersi ai tavoli per ricercare responsabilmente soluzioni che salvaguardino la coesione sociale.

 Per quanto riguarda l’Enel, siamo certi che darà seguito al suo rapporto di condivisione delle istanze poste dal territorio e coerenza a quanto da essa ufficialmente dichiarato, sia ai tavoli ministeriali che nel recente incontro in Prefettura, ovvero l’impegno di messa in sicurezza definitiva degli impianti e il prosieguo dell’attività per i lavoratori diretti e dell’appalto fino al 2028.