25 novembre 2017. “La strada verso la libertà da ogni sopruso e violenza resta l’atto primario della denuncia. Attraverso il caso Weinstein molte donne hanno visto spaccarsi il guscio della vergogna, quello in cui si sono rinchiuse e continuano a richiudersi per paura di restare sole, senza sotegno sociale e o familiare. Oggi però c’è una maggiore consapevolezza nella società su questi reati. Dobbiamo dare tutti un taglio al silenzio. Questa è la battaglia comune che bisogna portare avanti. Spetta anche al sindcato far si che la violenza non resti nascosta, continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale che metta al centro la tutela della persona a partire proprio dai luoghi di lavoro, perchè una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione”