Roma, 10 ottobre 2018 – Si è svolta questa mattina presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati l’audizione di Cgil, Cisl, Uil nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni in materia di riconoscimento di benefici previdenziali in favore di lavoratori esposti all’amianto. “Cgil Cisl Uil -si legge in un comunicato congiunto dei Segretari Confederali Maurizio Landini , Angelo Colombini, Silvana Roseto – hanno sostenuto le mozioni che tutti i gruppi parlamentari hanno presentato a favore della riapertura dei termini per il riconoscimento ai fini previdenziali dell’esposizione dei lavoratori all’amianto. La riapertura dei termini almeno fino al 2003 si rende necessario per alcune decine di migliaia di lavoratori che sono rimasti esclusi per i meccanismi controversi e a volta contraddittori che si sono accumulati nel tempo. Un altro elemento di giustizia è il risarcimento delle vittime dell’amianto attraverso il Fondo di sostegno economico ai malati. Attualmente bisogna recuperare i ritardi eccessivi dell’erogazione di questi sostegni economici e migliorare le prestazioni senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. La disponibilità nelle casse del Fondo per le vittime di oltre 100 milioni è in totale contrasto con le lentezze delle procedure che hanno visto negare le prestazioni a coloro che si sono recati agli sportelli dell’Inail. Cgil Cisl e Uil hanno avanzato, senza alcun esito positivo, per tre volte negli ultimi mesi richieste di incontro al Ministro Luigi Di Maio su queste problematiche e su altri aspetti di sua competenza come il divario tra le richieste delle imprese all’Inail per la bonifica dell’amianto e le scarse risorse messe a disposizione dell’Inail a fronte della domanda delle imprese 5, 6 volte superiore alle disponibilità offerte dall’Inail. Cgil Cisl e Uil -conclude la nota- hanno chiesto il supporto della Commissione per avere l’incontro con il Ministro Di Maio e hanno annunciato il presidio al Ministero del Lavoro in via Veneto a Roma per la giornata del 6 novembre prossimo”.