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Decreto clima. Colombini: “Misure micro con scarso impatto reale”

Pubblicato il 11 Ott, 2019
11 ottobre 2019 – “Il Decreto clima approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri, di cui però ancora non si ha il testo definitivo, ancora una volta è stato redatto senza interloquire con le rappresentanze sociali, nonostante le sollecitazioni delle ultime settimane”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini.
“Speravamo in un cambio di passo del Ministro Costa che purtroppo non c’è stato. Tuttavia apprezziamo la volontà di cominciare a definire alcune misure concrete, anche se rispetto alle prime versioni sono state stralciate le questioni più complesse, come l’end of waste entrato in un altro DL in esame in Parlamento e la revisione dei Sussidi ambientalmente dannosi che viene rinviata alla prossima legge di bilancio. Nel confermare il bonus per la rottamazione di veicoli con l’aggiunta dei motocicli il decreto continua a non prevedere i necessari sostegni al trasporto dei pendolari ed al trasporto pubblico locale, favorendo la rottamazione dei mezzi pubblici più inquinanti in ambito urbano ed in area metropolitana estesa. Complessivamente si rischia che le misure abbiano una scarsa incidenza reale e rimangano promozionali, un po’ come il previsto programma di informazione ambientale nelle scuole o la diffusione dei dati delle centraline di monitoraggio dell’inquinamento. Di fatto occorre attendere la definizione della strategia nazionale, ulteriore passaggio preventivato dalla bozza del decreto, per capire cosa si vuole fare per contrastare i cambiamenti climatici. Come già affermato nei giorni scorsi e come stabilito dall’obiettivo 17 dell’Agenda Onu 2030 e dalle Linee Guida dell’OIL sulla Just Transition, riteniamo che lo sviluppo sostenibile si sostanzia anche in un modello di confronto democratico partecipato e possibilmente condiviso con le associazioni delle parti sociali.
Sollecitiamo quindi di nuovo il ministro Costa a seguire le indicazioni previste dall’Agenda Onu e dall’OIL e ad aprire un tavolo confronto con il mondo del lavoro per avviare finalmente una comune riflessione a 360 gradi sulle questioni dello sviluppo sostenibile”.
 

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