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Rifiuti tossici. Colombini: “Pieno sostegno alla magistratura per indagine su cemento con materiali pericolosi di Ilva ed Enel”

Pubblicato il 29 Set, 2017

Roma, 29 settembre 2017. Il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, in una nota,  esprime il pieno sostegno alla magistratura per l’indagine sul riutilizzo di materiali dell’Enel di Brindisi e dell’Ilva di Taranto per la produzione del cemento alla Cementir di Taranto. “Chiediamo ai nostri lavoratori e dirigenti sindacali locali- dichiara Colombini- di farsi parte attiva nello svolgimento dell’indagine della magistratura. Ma riteniamo altrettanto urgente che il Presidente della Regione Puglia, dott. Michele Emiliano ed il Ministro Gianluca Galletti diano maggiori garanzie sull’efficacia delle attività ispettive dei funzionari ed ispettori dell’Arpa Puglia, l’Agenzia ambientale regionale e dell’Ispra, l’Agenzia ambientale Nazionale. Non riteniamo normale e fisiologico che il rispetto delle norme ambientali debbano vedere spesso il coinvolgimento della magistratura anche nei casi di grandi ed importanti società industriali di livello nazionale ed internazionale. Si pone con urgenza la necessità di potenziare e rendere più efficace l’azione di controllo delle agenzie ambientali anche in una logica di prevenzione e correzione immediata degli illeciti o in alcuni casi di interpretazioni  accomodanti delle norme ambientali. Le direzioni dei grandi gruppi industriali devono garantire, qualora se ne accertasse la responsabilità, che tutti i dirigenti locali siano ligi e rispettosi delle migliori normative ambientali. Per realizzare la certezza del rispetto delle norme ambientali bisogna che tutti i lavoratori siano maggiormente informati e formati sui temi della sicurezza ambientale in maniera tale che sia l’intera comunità lavorativa impegnata a garantire il pieno rispetto delle normative ambientali e non ci sia spazio per eventuali furbizie di qualche funzionario aziendale”. “I lavoratori possono essere la migliore garanzia della tutela dell’ambiente- conclude Colombini- in quanto appartenenti alla stessa comunità del territorio in cui lavorano ed abitano”.

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