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Lavoro. Sbarra al Convegno di Fit Cisl e Università Cattolica: “Partecipazione la chiave per affrontare tutte le sfide di questa fase storica”

Pubblicato il 18 Mag, 2023

“Ogni organizzazione ha il proprio bagaglio culturale, il proprio Dna. La partecipazione e la co-responsabilità rientrano nei tratti distintivi del pensiero strategico della Cisl”. È quanto ha sottolineato oggi il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a Roma all’Università Cattolica in un incontro su impresa sostenibile e democrazia promosso dalla Facoltà di Economia dell’Ateneo e dalla Fit Cisl. “Ricordo che il nostro fondatore Giulio Pastore fu tra i firmatari dell’articolo 46 della Costituzione la cui attuazione per noi oggi non è più rinviabile, il che non vuol dire naturalmente ammainare gli strumenti del conflitto, quando necessari. Ma c’è un orizzonte più ampio che deriva dai cambiamenti epocali che oggi stiamo affrontando e che ci impongono un salto di qualità evidente nelle relazioni sociali ed economiche di questo Paese”, ha aggiunto il leader Cisl. “Serve un cambio di paradigma. E questo cambio sarà solido, sostenibile ed effettivo solo se avverrà dal basso e coinvolgerà le persone, rendendole partecipi e responsabili di un nuovo modello di sviluppo. Per noi, questa svolta si sostanzia nella partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. La partecipazione è la chiave per affrontare tutte le sfide di questa complessa fase storica: investimenti e innovazione dei processi produttivi, incremento della produttività e dei salari, difesa dell’occupazione e formazione dei lavoratori, flessibilità negoziate e nuove tutele, aumento dei livelli di salute e sicurezza nelle aziende e orientamento del risparmio sull’economia reale. Far entrare la rappresentanza del mondo del lavoro nei board decisionali delle imprese o dare buon governo alla partecipazione azionaria e finanziaria, vuol dire fare tutto questo. Significa connettere i bisogni del presente ad una prospettiva medio-lunga, in cui al centro ci sia la persona, con il suo protagonismo, la sua creatività, la sua capacità di partecipare attivamente allo sviluppo delle comunità”. Sbarra ha altresì sottolineato che “tutto si può dire, tranne che la proposta della Cisl abbia le caratteristiche di una legge calata dall’alto. Al contrario, ci siamo posti l’obiettivo di formulare una norma che fosse promozionale e non precettiva. Su questo abbiamo lavorato: sull’idea di una legge che valorizzasse la dimensione contrattale e il ruolo autonomo delle parti sociali. Partendo dalle esperienze partecipative più importanti che già esistono, per arrivare a definire una serie di strumenti di supporto agli accordi già in essere. Ma senza porre limiti a quello che, attraverso la contrattazione, si potrà in futuro implementare”. Per Sbarra il progetto della Cisl contempla tutte le tipologie di partecipazione: gestionale, finanziaria, organizzativa, consultiva, delegandone dinamiche e procedure alla contrattazione.
Completo al punto da prevedere anche l’analisi di sostenibilità e di copertura finanziaria. Un progetto, perfettamente collocato nel solco della responsabilizzazione della società nel governo del bene comune. “E’ una sfida che lanciamo alle istituzioni, alla politica, alle altre parti sociali. Ma anche a noi stessi. Perché puntiamo ad andare ben oltre il traguardo delle 50mila firme, facendo capire alle persone che questa riforma non riguarda solo i lavoratori e le imprese, ma il futuro del Paese nel suo insieme” ha concluso il leader Cisl.

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