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Lavoro. Sbarra: “Un Patto sociale è la cornice ideale per favorire crescita, equità ed unità del Paese”

“Se vogliamo superare la condizione di emergenza sanitaria e pandemica ed affrontare i ritardi strutturali dell’ economia italiana, stare dentro il governo della transizione ambientale, digitale, ecologica, industriale, demografica, la cornice non può che essere quella di un grande patto sociale che metta al centro crescita, lavoro, equità, contrasto alle diseguaglianze ed alle povertà, nella prospettiva di unire il paese e di adeguare la nostra posizione economica, sociale, produttiva ed occupazionale a quella dei nostri paesi concorrenti”.’ Lo ha ribadito oggi a Roma il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, al convegno delle Acli su “Lavoro e bellezza”.

“Abbiamo una straordinaria opportunità irripetibile davanti a noi: quella di una Europa che finalmente si presenta con il vero volto della solidarietà, che si lascia alle spalle quella odiosa impostazione tecnocratica tutta centrata su politiche di austerity e di rigore finanziaro. Ci voleva la pandemia per determinare questa forte discontinuità, questo cambio di paradigmi in Europa. Abbiamo una quantità importante di risorse che ci può aiutare se bene impiegata a risollevare il paese dalle macerie della crisi sanitaria, economica e sociale, ma dobbiamo decidere come fare tutto questo”.

“Questo è il tempo del richiamo forte alla responsabilità di tutti per remare nella stessa direzione come ama ricordare Papa Francesco: nessuno si salva da solo. Ecco perché serve un cammino, un’assunzione di responsabilità che rimetta al centro il tema della condivisione delle scelte, un campo largo di responsabilità contro l’antagonismo fine a se stesso e contro rigurgiti di conflitto sociale”, ha aggiunto Sbarra.

“C’è un paese da ricostruire insieme nella concordia e nella coesione sociale. Siamo davanti a questa scelta: ritornare con la testa ai comportamenti, all’ ispirazione, al modello dei grandi accordi di concertazione del luglio del 92 e del luglio del 93, che ci hanno aiutato a superare una delle crisi economiche più pesanti e forti che abbiamo conosciuto. Da allora ad oggi tanta acqua è passata sotto i ponti ed anche la situazione è assai diversa, ma l’impostazione, il modello, la filosofia è quella di recuperare quella politica, per aiutare il paese a superare le sue difficoltà strutturali, a rimettere in moto un ciclo di investimenti e di riforme che l’Europa ci chiede e che può essere affrontato con il consenso sociale e con la responsabilità”.

Sbarra ha altresi’ sottolineato che “servono in primo ammortizzatori nuovi e capaci di tutelare tutti, anche i lavoratori delle aziende con meno di 6 addetti e le fasce di lavoro autonomo. Stiamo aspettando di capire quante risorse il Governo intende stanziare nella legge di stabilità. È un passo che dobbiamo compiere molto velocemente, vista la scadenza prossima dei 31 ottobre, quando cadrà il blocco dei licenziamenti su terziario, commercio e Pmi” ha aggiunto il leader Cisl.

“Il sostegno al reddito è fondamentale ma non è sufficiente. Occorre investire con molta determinazione nelle politiche attive come fanno altri paesi europei. È stato positivo l’incontro di due settimane fa con il Ministro Orlando: il Gol può essere una tessera importante di questo mosaico. Ma servono fatti concreti: una rete efficiente, articolazioni istituzionali ben collegate ai mercati del lavoro ed ai Centri per l’Impiego, con adeguati organici e dotazioni. E con un sistema informatico unico che permetta di incrociare efficacemente domanda ed offerta di lavor”o.

Vanno poi rilanciate le prerogative nazionali di Anpal e definiti sistemi territoriali sinergici tra aziende, scuole, ITS, università, agenzie per il lavoro, enti bilaterali. Abbiamo bisogno di percorsi di formazione ed apprendimento continui che coinvolgano tutti: occupati, disoccupati, cassintegrati, naspizzati, per sviluppare le competenze di base e specialistiche, con uno sforzo particolare su quelle digitali. Dotiamoci di un sistema integrato di promozione attiva – ha concluso il Segretario generale della Cisl- che assicuri ad ogni persona occupabile supporto economico legato all’adeguamento professionale e ad un efficace accompagnamento nel mercato del lavoro”.

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