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Salario minimo. Sbarra: “Non per legge, rischia di abbassare le retribuzioni. Individuare all’Inps i contratti maggiormente applicati”

Pubblicato il 14 Lug, 2022

“Il governo starebbe lavorando a una proposta di sintesi che tenga conto delle indicazioni di tutte le parti sociali. Il salario minimo non deve diventare un tema divisivo o peggio ideologico. Noi continuiamo ad essere contrari ad un salario minimo fissato per legge. Dobbiamo estendere le tutele e i salari dei contratti leader ai lavoratori non ancora coperti”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in un’intervista a ‘Il Giornale’ spiegando che per fare “c’è una soluzione efficace e veloce: individuare all’Inps i contratti maggiormente applicati, dar loro forza universale, settore per settore”.

“Un salario minimo legale rischia di schiacciare in basso le retribuzioni di milioni di lavoratori perché molte aziende uscirebbero dalle tutele contrattuali attestandosi sulla soglia normativa. Sarebbe una pezza peggiore del buco” sostiene Sbarra.

Quanto alla riduzione del cuneo fiscale tramite Irpef Sbarra afferma: “pensiamo che le risorse vadano concentrate sulla parte lavoro e che debbano coprire la componente fiscale, e non quella contributivo-previdenziale. E poi bisogna ritrovarsi su una road map più ampia per non escludere pensionati e famiglie con redditi bassi. Per questo abbiamo chiesto al governo di agire sull’Irpef, alleggerendo i primi scaglioni e rafforzando anche le aliquote negative in modo da introdurre nuovi bonus strutturali”.

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