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Scuola. Colombini: “Avviare concertazione territoriale per individuare spazi sicuri ed idonei ad accogliere gli studenti a settembre”

Pubblicato il 27 Mag, 2020

27 maggio 2020 – “Occorre avviare al più presto la concertazione territoriale tra i soggetti responsabili dell’offerta di istruzione, educazione e formazione, gli enti locali, le associazioni civili e religiose, le organizzazioni sindacali, per individuare spazi sicuri ed idonei ad accogliere gli studenti nelle scuole a settembre”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale Angelo Colombini. “Non c’è tempo da perdere se vogliamo garantire la didattica in presenza almeno nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie. Il nostro paese è formato per la maggior parte da piccoli e piccolissimi comuni proprietari di edifici scolastici vecchi, spesso non a norma, con spazi inadeguati e privi di laboratori e palestre. Non sarà facile individuare spazi aggiuntivi che andranno poi adeguati organizzando interventi edilizi e sanificazione per la riapertura in soli tre mesi. Non possiamo permettere che l’emergenza epidemiologica aggravi i già troppo radicati divari territoriali del nostro Paese riguardo alla qualità ed equa distribuzione dell’offerta di istruzione, educazione e formazione nelle regioni italiane che alimentano la dispersione scolastica, l’insuccesso formativo e l’esclusione sociale. Dovranno inoltre essere emanate al più presto indicazioni chiare, in accordo con le Regíoni, per supportare la filiera formativa professionale secondaria e terziaria, che contribuisce in modo strategico a formare competenze in linea con le esigenze di innovazione del sistema produttivo e la cui offerta formativa si fonda sulla esperienza pratica. Dobbiamo evitare che l’emergenza Covid-19 provochi una battuta d’arresto nella diffusione degli strumenti di apprendimento duale già purtroppo utilizzati poco e con grandi difficoltà nel nostro sistema di istruzione e formazione. È impensabile che si possa tornare a scuola in sicurezza con l’attuale consistenza degli organici di personale docente, tecnico amministrativo e di collaboratori scolastici. Occorrono risorse aggiuntive ed un approccio concertativo e collaborativo che fino ad ora è completamente mancato da parte del Ministero dell’Istruzione”.

 

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