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Svimez. Ganga: “Nel 2023 il Mezzogiorno rischia la recessione”

Pubblicato il 28 Nov, 2022

“Il rapporto presentato oggi da Svimez conferma quanto la CISL denuncia da tempo. Nel Mezzogiorno sono maggiormente evidenti, infatti, gli effetti asimmetrici dello shock energetico rispetto agli altri territori del Paese, che penalizzano soprattutto le famiglie e le imprese meridionali, con il rischio molto reale di riaprire la forbice di crescita del Pil tra Nord e Sud, mentre fino ai drammatici fatti dell’Ucraina il Mezzogiorno stava partecipando alla ripresa post covid in maniera rilevante, soprattutto sul fronte degli investimenti”. Lo ha dichiarato in una nota il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga. “Il rapporto presentato oggi dalla Svimez – sottolinea Ganga- evidenzia dati preoccupanti: nel 2023 il Mezzogiorno rischia la recessione con un Pil che potrebbe contrarsi fino a -0,4% contro il +2,9% di quest’anno, mentre l’economia del Centro-Nord, pur rimanendo positiva a +0,8%, segnerebbe un forte rallentamento rispetto al +4% del 2022. La prospettiva che si apre, quindi, è quella di una potenziale crescita della povertà al Sud per effetto dell’attuale situazione congiunturale, con un possibile incremento del 2,8% della quota di famiglie in povertà relativa e assoluta e con un potenziale di 750.000 poveri in più nel Mezzogiorno. Questa situazione richiede rapidamente politiche per innalzare il tasso di crescita dell’area attraverso il rafforzamento del tessuto produttivo, potenziando il sistema industriale a partire dal sostegno all’alta tecnologia, che già vede presente nel Mezzogiorno il radicamento di importanti filiere internazionali (elettronica, aerospazio, automotive) rafforzando, quindi, il ruolo del Sud nelle nuove catene globali del valore. Sul fronte dell’occupazione per la Cisl si dovrà assicurare lavoro di qualità adeguatamente retribuito considerato che circa il 34% degli occupati del Sud, secondo Svimez, percepisce meno di 10.000 euro l’anno, con una prospettiva quindi di povertà anche nelle famiglie dove è presente un occupato. La CISL condivide l’impostazione della Svimez per la quale una opportunità imperdibile per il Mezzogiorno è costituita dal PNRR, sul quale dovrà essere confermata la clausola del 40% delle risorse per investimenti da coordinare con la programmazione dei fondi europei per la coesione”. “In tal senso per la CISL sarà fondamentale un’azione congiunta che veda protagonisti il governo, le regioni e gli enti locali e le parti sociali, secondo una logica di governance partecipata attenta al superamento dei problemi strutturali del Mezzogiorno e dell’intero Paese- ha concluso Ganga.

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