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Terziario. Auchan, confermate chiusure al Sud. 450 i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro

Pubblicato il 15 Mag, 2018

Roma, 15 maggio 2018 -“La situazione rischia di degenerare se non si individua una soluzione alternativa alla chiusura degli ipermercati che colpisce lavoratrici e lavoratori delle aree più deboli del Paese, creando disinvestimenti dove invece c’è bisogno estremo di lavoro”. E’ quanto ha sottolineato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto sulla vertenza Auchan la cui direzione  ha confermato nel corso del confronto svoltosi al Mise lo stato di sofferenza degli ipermercati di Napoli Argine e Catania La Rena, prossimi alla chiusura, dove complessivamente sono occupati 246 dipendenti oggi a Roma durante un confronto al ministero dello Sviluppo Economico con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

Il segretario nazionale della Fisascat Cisl ha poi evidenziato come  “alla probabile perdita del posto di lavoro sono esposti anche ulteriori 200 lavoratori di altri otto ipermercati in Campania, Puglia, Sicilia e in Emilia Romagna. Per questi lavoratori da settembre scadranno i contratti di solidarietà, strumento attivati per scongiurare il piano di esuberi avviato da Auchan in questi anni e che ha coinvolto complessivamente 1400 lavoratori interessati da procedura di licenziamento collettivo e altre centinaia di addetti convolti dalle procedure attivate a livello locale”.

“Apprezziamo la disponibilità del dicastero a monitorare lo sviluppo di una vertenza che potrebbe avere pesanti ripercussioni per 450 lavoratori e per le loro famiglie, per i quali è necessario avviare percorsi volti al mantenimento dei livelli occupazionali anche attraverso la ricollocazione nell’intera rete del Gruppo Auchan presente in Italia con oltre 250 punti vendita nei canali iper e super» ha aggiunto il sindacalista. «Il fatto che Auchan non abbia ancora formalizzato i licenziamenti nei due iper di Napoli e Catania prossimi alla chiusura – ha concluso il sindacalista – lascia qualche margine di manovra rispetto ad eventuali trattative in corso finalizzate alla cessione e alla ricollocazione di tutti i lavoratori dei due punti vendita che ci auguriamo si concludano positivamente entro il 30 maggio, data fissata per il prossimo incontro al dicastero”.

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