24 gennaio 2019 – “La vicenda delle autorizzazioni sulle trivelle, come precedentemente le misure sui Bonus-Malus sulle auto elettriche, evidenzia il primato di interessi propagandistici di immagine di questo Governo rispetto ad un esame sereno ed approfondito della complessa materia delle trivellazioni sul piano ambientale e sanitario in primis, ma anche industriale, energetico, economico”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini.
“Bloccare addirittura le attività della ricerca, aumentare di 25 volte le royalty a favore dello Stato senza una verifica preventiva degli effetti economici ed energetici- sottolinea Colombini- significa creare un’ulteriore area di crisi occupazionale per il nostro Paese. Si dimentica che l’energia costa ai cittadini ed alle imprese italiane circa il 30% in più rispetto alla media degli altri paesi europei. Chiudere le poche piattaforme, quelle del gas in particolare che rappresentano il 90% delle estrazioni in Italia, significa aumentare ulteriormente la bolletta energetica nazionale e creare un’altra grave crisi occupazionale.
“La CISL chiede che si apra subito un tavolo di confronto e di lavoro al Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero dell’Ambiente per un esame delle problematiche occupazionali ed energetiche che si vengono a determinare nel settore nazionale delle trivellazioni, che rappresenta a livello mondiale, un’eccellenza della tecnologia e del lavoro italiano- conclude .