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Trivelle. Colombini: “Utile ricondurre la politica energetica ad un’unica Strategia Nazionale”

Pubblicato il 5 Feb, 2019

5 febbraio 2019 – “La Cisl ribadisce il suo fermo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera”. Lo ha più volte ribadito il Segretario Confederale della Cisl, Angelo Colombini, nel corso del suo intervento all’iniziativa promossa dal Sindaco di Ravenna finalizzata alla modifica dell’emendamento al decreto semplificazioni, riguardante le esplorazioni e produzioni energetiche offshore sull’utilizzo delle trivelle nelle aree marine, alla quale ha partecipato una delegazione di dirigenti della Cisl.

“La decarbonizzazione delle produzioni industriali e degli usi domestici e commerciali, il potenziamento dell’efficienza energetica e delle Fonti di Energia Rinnovabili- ha sottolineato Colombini- sono obiettivi fondamentali sui quali basare l’idea di un nuovo modello di sviluppo economico, che però dovranno sempre più essere coniugati con una necessaria e giusta transizione tecnica, economica e professionale. Una transizione che dovrà tener conto dell’attuale condizione energetica del Paese: la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas, i livelli occupazionali diretti ed indiretti, le professionalità espresse, la distinzione di utilizzo tra petrolio e gas naturale (il primo in progressiva diminuzione, il secondo in crescita per i prossimi 40 anni). La Strategia Energetica Nazionale, approvata dal Parlamento nel 2017, delinea proprio questi scenari. Ci sarà pertanto bisogno di diversificare gli approvvigionamenti e potenziare le produzioni nazionali di gas metano: ricordiamo infatti che il Paese importa circa il 90% del fabbisogno e di questo, il 50% proviene dalla Russia. Le normative italiane in materia sono estremamente e giustamente, severe. Tutto ciò a tutela dell’ambiente e del territorio ed a garanzia di un corretto ed equilibrato rapporto tra produzioni energetiche e comunità locali. Vanno pertanto evitate strumentalizzazioni ed affrontati i temi con competenza e razionalità, salvaguardando l’interesse nazionale, coinvolgendo le comunità locali ed avviando un graduale piano di salvaguardia e riconversione dell’occupazione e delle professionalità. L’energia è una delle sfide primarie per il pianeta ed in particolare per il nostro Paese, particolarmente esposto agli equilibri geopolitici. Pertanto, pur in presenza di una delle materie a competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni, sarebbe utile ricondurre la politica energetica ad un’unica Strategia Nazionale evitando la polverizzazione nelle 20 strategie regionali, attualmente in essere. E’ una sfida estremamente delicata, che non possiamo permetterci di perdere: il rischio di condizionamento esterno sarebbe sempre più alto. La Cisl ritiene pertanto fondamentale che vengano confermati e consolidati i programmi di investimento sul territorio nazionale e soprattutto in quelle aree ad alta densità di esplorazioni e produzioni energetiche dove è baricentrico il legame tra sviluppo economico, coesione sociale ed attività energetiche”. “Sarà compito della Cisl, unitamente alle altre organizzazioni sindacali- conclude Colombini- sollecitare il Governo ad un confronto a breve su questi temi”.

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