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Università. Cisl: “L’Italia non investe abbastanza.Dobbiamo invertire la rotta a partire dalla Legge di Bilancio”

Pubblicato il 21 Dic, 2020

21 dicembre 2020 – “Per la Cisl l’Italia non investe abbastanza sull’Università. Dobbiamo invertire la rotta a partire dalla Legge di Bilancio”. Lo dichiarano in una nota congiunta Il Segretario Confederale della Cisl, Angelo Colombini ed il Segretario Generale della Cisl Università, Francesco De Simone Sorrentino, che insieme rilanciano i contenuti dell’Assemblea Nazionale Unitaria Università tenutasi nei giorni scorsi e sostengono l’appello che tutte le sigle sindacali del settore hanno rivolto in una lettera ai Parlamentari che con il loro voto approveranno tra pochi giorni la Legge di Bilancio 2021.

“Non possiamo più ignorare lo stato di assoluta difficoltà in cui versa il Sistema Universitario Nazionale che, in oltre 15 anni di contrazione della spesa pubblica e mancati investimenti- sottolineano Colombini e De Simone- è stato privato di gran parte delle risorse occorrenti per il Funzionamento Ordinario e di oltre 25.000 unità di personale docente e tecnico-amministrativo a causa del blocco del turn-over con conseguenze significative sul livello dei servizi agli studenti e alla collettività. L’Italia è al penultimo posto per numero di giovani laureati e questo perché la politica italiana, non ha mai ritenuto fondamentale distinguere all’interno del comparto pubblico i diversi settori tagliando le spese in maniera indifferenziata senza considerare i danni provocati ad un settore strategico come quello dell’istruzione terziaria”.

Per il Segretario Colombini investire nell’Università vuol dire investire sul futuro del nostro Paese, sui giovani che sono la nostra migliore risorsa e la mancanza di politiche strategiche e investimenti adeguati in un settore indispensabile per la formazione del capitale umano, per la crescita, lo sviluppo e l’innovazione del nostro Paese accentua il divario con il resto dell’Europa.

A rafforzare il pensiero di Angelo Colombini è il Segretario Generale della Cisl Federazione Università, Francesco De Simone Sorrentino, che ha firmato, insieme agli altri Segretari delle Federazioni del settore, la lettera indirizzata a tutti i parlamentari. Le risorse investite sul diritto allo studio –dice- non sono ancora sufficienti a colmare il divario esistente rispetto al contesto internazionale e l’Italia continua a detenere il triste primato di essere agli ultimi posti in termini di numero di giovani che conseguono la laurea. Il personale delle Università e dei Policlinici Universitari è stato completamente abbandonato dal Governo, in quanto risulta essere oggi quello con le retribuzioni più basse di tutto il pubblico impiego nonostante sia lo stesso personale che in questi mesi ha garantito la continuità della didattica degli Atenei e dei servizi agli studenti, così come il pieno funzionamento dei Policlinici Universitari. Nessuna concreta politica di intervento e di valorizzazione dei lavoratori di un settore che dovrebbe essere il traino dello sviluppo del Paese è stata messa in atto e nulla è previsto nel disegno di legge di Bilancio in discussione in Parlamento”. “La Cisl- concludono Colombini e De Simone- si rivolge con forza e determinazione a tutte le forze politiche che siedono in Parlamento affinché possano intervenire subito per dare concretezza alle  richieste delle parti sociali a partire dalla valorizzazione del personale operante nell’ambito della formazione superiore e della ricerca scientifica che aspetta risposte ormai da troppo tempo”.

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