Roma, 30 maggio 2018. – “Esprimiamo sincera soddisfazione per l’affermazione di tutela sociale per tutte le vittime dell’amianto che si ammalano di mesotelioma. Senz’altro il valore dell’una tantum non è particolarmente soddisfacente, ma rappresenta intanto l’affermazione di una tutela generalizzata e universale a fronte della certificazione medica della diagnosi di mesotelioma”. E’ quanto sostiene in una nota il Segretario confederale della Cisl Angelo Colombini, commentando il Decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, che proroga di altri tre anni l’erogazione della prestazione una tantum a favore dei malati di mesotelioma contratto per esposizione all’amianto e dei loro eredi.
“Riteniamo comunque – sottolinea Colombini – che per le disponibilità di cassa del Fondo per le vittime dell’amianto, si possa prossimamente avanzare una proposta di elevazione del valore economico dell’una tantum. Questa norma è una novità in assoluto di elevato valore sociale e morale in quanto lo Stato, di fatto, riconosce una responsabilità collettiva nei riguardi delle vittime che si ammalano di mesotelioma per la mancata tutela e protezione della salute nei loro confronti”.
“I malati di mesotelioma, ed anche i loro eredi in caso di avvenuto decesso dei titolari del diritto – prosegue – avranno un indennizzo sociale a fronte della certificazione della diagnosi di mesotelioma di una una tantum di 5.600 euro. Qualora invece potranno certificare la causa professionale, cioè a motivo dell’attività lavorativa svolta, avranno una maggiorazione dell’indennità percepita dell’Inail di circa il 20% per il triennio 2018-2020 , in quanto la legge di bilancio del 2018 ha incrementato di circa 20 milioni la dotazione del Fondo per le Vittime dell’Amianto istituito dal Governo Prodi nel 2007”.
“Si tratta – conclude Colombini – di un concreto passo avanti per il miglioramento delle tutele sociali per le persone che hanno bisogno di maggiore solidarietà e sostegno da parte della collettività”.