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Lombardia. Siulp Milano auspica una riorganizzazione dei presidi di polizia

Pubblicato il 18 Nov, 2016

Milano, 18 novembre 2016. “Francamente ritengo incomprensibile la decisione del sindaco Sala di richiedere al governo l’arrivo di un contingente di militari per garantire la sicurezza a Milano”. E’ quanto ha dichiarato il segretario generale del Siulp (il sindacato più rappresentativo tra i poliziotti) di Milano, Mauro Guaetta. “In questo tipo di attività i soldati, per status giuridico, non possono operare in maniera autonoma, sono equipaggiati con armamento da guerra e addestrati per lavorare in scenari totalmente diversi da Milano. Mi chiedo perché il sindaco non abbia richiesto l’aggregazione di personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza (per Expo sono stati aggregati centinaia di uomini, per 6 mesi) che garantirebbe, oltre al rispetto di quanto disposto dalla legge 121/81, preparazione e capacità di altissimo livello. Personale pronto ad operare immediatamente e non accompagnato come purtroppo dovrebbero essere i soldati. Questa semplice considerazione mi porta a credere che tale operazione su Milano sia esclusivamente una manovra d’immagine e quindi una strumentalità politica che non pone al centro dell’azione del sindaco la sicurezza dei cittadini, ammesso sempre che l’emergenza ci sia veramente. Di fatto è una operazione che non vuole garantire la sicurezza ma che cavalca l’insicurezza. Mi auguro che domani il ministro Alfano sappia ribadire il valore della legge 121/81, essendo lui stesso il massimo garante di tale norma, ribadendo la centralità dell’autorità di pubblica sicurezza e lo straordinario valore e professionalità degli operatori delle forze di polizia. Diversamente Milano dovremo prendere atto di essere l’unica grande città europea che utilizza i soldati per garantire la sicurezza. Da sempre il Siulp milanese auspica una riorganizzazione dei presidi di polizia, pensati molti anni fa su una Milano che non c’è più. Quello che prima era considerata periferia è diventato quasi il centro. Se realmente si vuole garantire sicurezza bisognerà ridisegnare il modello milanese di polizia. Nei prossimi giorni indiremo un conferenza stampa per raccontare e descrivere ai cittadini lo stato della sicurezza a Milano, offrendo loro il punto di vista di chi produce sicurezza ogni giorno e non di chi ne parla soltanto”.

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