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Toscana. Pesante il decremento della dell’incidenza del settore industria sull’economia regionale. Coordinamento Cisl domani a Cagliari

Cagliari, 11 settembre 2017-  L’indice della produzione industriale aumenta in Italia. In Sardegna pesante decremento dell’incidenza del settore industria sull’economia regionale. Coordinamento regionale industria Cisl domani 12 settembre 2017 a Cagliari. Se Alcoa fosse stata in Germania o Olanda avrebbe risparmiato ogni anno 5 milioni di euro sulla bolletta energetica. Da questa constatazione – domani, 12 settembre 2017,alle ore 10( salone Sechi via Ancona 11) – partiranno i lavori del coordinamento industria della Cisl sarda alla presenza del segretario confederale Angelo Colombini.

Il segretario generale Ignazio Ganga e i segretari regionali di categoria passeranno in rassegna lo stato dell’industria sarda – territorio per territorio – per chiedere alla Regione e al Governo centrale un nuovo progetto di Sardegna industriale. Il sindacato chiede che si dia gambe a una stagione di politiche produttive con nuove risorse e strategie “utili a sostenere interventi adeguati a salvare le industrie in crisi, a favorirne l’evoluzione e l’insediamento di nuove”.

Se l’indice della produzione industriale su base annua è aumentato in Italia del 4,4%, per la Sardegna l’Istat ha disegnato un’ulteriore discesa del PIL nell’ultimo anno pari al -0,7%, il peggior dato a livello nazionale, ben al di sotto rispetto alla media del Paese (+0,7%), ma anche dello stesso Mezzogiorno (+1,1%). La principale causa di questo peggioramento è proprio da rinvenire nel settore industriale. Considerati infatti tre periodi – pre-crisi, durante la crisi e l’ultimo dato Istat disponibile con disaggregazione regionale – l’industria rivela un pesantissimo decremento dell’incidenza sul complesso dell’economia regionale, passando dal 22,3% del 2005, al 17,5% del 2010 fino al recente 12,2%. Decremento speculare nei due macrocomparti, il manifatturiero in senso stretto (che passa da 14% a 7,5% nello stesso arco temporale e le costruzioni che passano dall’ 8,4% al 4,7%).

 

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