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La proposta della Cisl per un nuovo modello contrattuale

Pubblicato il 22 Lug, 2015

“Il modello contrattuale e’ scaduto e non risponde piu’ alle necessita’ attuali, come ad esempio recuperare “i 25 punti di produzione industriale persi con la crisi e la produttivita’ delle imprese” nonche’ “la capacita’ di acquisto dei salari. Le buste paga non crescono come ce ne sarebbe bisogno”.
“Abbiamo sollecitato le altre organizzazioni ad affrontare il tema – ha spiegato – ma ci rendiamo conto delle difficolta’ ad arrivare ad una sintesi unitaria. Per questo mettiamo una proposta sul tavolo, per avviare una discussione anche con Confindustria. Dobbiamo lavorare per un accordo con Cgil e Uil e con le associazioni datoriali, affinche’ si arrivi ad una sintesi unitaria nel sindacato. Occorre evitare la tentazione molto forte della politica di legiferare. Sarebbe un guaio” ha detto facendo un richiamo determinato e accorato alla “responsabilita’ di tutti gli attori in gioco e a quella voglia di fare il proprio mestiere, che e’ quello di rappresentare i lavoratori nella contrattazione. Chi rappresenta il sociale – ha fatto notare – non puo’ avere rigidita’ e non puo’ rispondere con rigidita’”.
Per la leader della Cisl la questione non può diventare campo di gioco di scorribande politiche. Non c’è un minuto da perdere, tutti conosciamo i tempi. Per noi il tavolo di confronto si doveva fare ieri. Non è un tema da affrontare tra un anno, ma adesso. Certamente prima che si definisca la legge di stabilità che dovrà contenere le agevolazioni per i salari di produttività”. “Il nostro obiettivo e’ che si riesca a chiudere entro il 15 settembre” ha aggiunto il Segretario confederale Cisl Gigi Petteni. “Perche’ sono mesi e mesi che stiamo discutendo e costruendo relazioni. Le condizioni ci sono tutte”.

La leader della Cisl è tornata poi a ribadire come questa proposta, sia un’occasione per discutere. “Non abbiamo lanciato un sasso nello stagno, ma voluto mettere sul tavolo una proposta importante. Nessuno ha la verità in tasca, ma nessuno può aver poteri di veto. Ci sono tempi massimi. Non bisogna creare le condizioni perché altri soggetti decidano su questa materia – ha ribadito . Così si creano solo pasticci”. Si è poi soffermata a commentare l’annuncio del premier Renzi sul fisco sollecitando tempi piu’ brevi sulla riforma delle pensioni: ”Se il governo intenderà anche estendere il bonus da 80 euro ai pensionati fino ad oggi esclusi, noi siamo convinti che il taglio della Tasi sia la strada giusta, ma chiediamo anche di affrontare al piu’ presto la questione delle pensioni. Non è possibile – ha osservato- attendere il 2018 per riformare la Fornero. Renzi riveda il suo cronoprogramma. La revisione della riforma è urgente per ricreare le condizioni di una vera flessibilità in uscita che tenga conto del fatto che i lavoratori non sono tutti uguali”, ha concluso.

 

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