Aprile 2019 – La Confederazione europea dei sindacati continua a tenere alta l’attenzione sulle prossime elezioni europee. Tra le iniziative l’Euromanifestazione che si è svolta il 26 aprile a Place du Luxembourg a Bruxelles, alla quale anche la Cisl ha partecipato con una propria delegazione. (Il programma). La manifestazione si è snodata per le strade del quartiere europeo per arrivare in “Avenue D’Auderghem” (ovvero in prossimità di “Shumann”, che è la piazza principale del quartiere europeo) dove è stato allestito il palco e si sono tenuti i discorsi dei leader sindacali. (Per saperne di più leggi: A Bruxelles la ‘Marcia per un’Europa più equa per i lavoratori’).
“Le elezioni europee dal 23 al 26 maggio sono le più importanti dell’ultimo decennio”, si legge nel volantino della CES che vi riproponiamo qui di seguito:
“Abbiamo bisogno di un’Europa migliore e più sociale, non di meno Europa, di un’Europa con valori democratici. L’estrema destra, gli antieuropei e i nazionalisti sono in aumento in molti paesi. Il Parlamento europeo da eleggere a maggio può convergere verso il basso con la concorrenza fiscale e salariale e il dumping sociale o può rendere l’UE un posto migliore in cui vivere e lavorare.
I sindacati europei marciano a Bruxelles il 26 aprile per un’Europa più giusta per i lavoratori, per un’Europa che lavora per la democrazia e la giustizia sociale, per posti di lavoro di qualità e salari più alti e pensioni, per le giuste transizioni ambientali e digitali.
Marciamo per dimostrare che il nazionalismo, i partiti di estrema destra e antieuropei non offrono soluzioni ai problemi che ci attendono oggi. Marciamo per il progresso sociale in Europa – ribadisce la Ces -, una retribuzione migliore e migliori condizioni di lavoro e di vita in Europa. Marciamo per un’Europa migliore e più sociale, non meno Europa. Vota a maggio per un’Europa più giusta per i lavoratori!”.
Il volantino si chiude con lo slogan: “No all’austerità, no al dumping sociale, no all’estrema destra – Sì alla democrazia, Sì alla giustizia sociale e giuste transizioni, Sì a lavori di qualità e salari più alti”.