La CISL e la riforma della Cooperazione allo Sviluppo nell’Unione Europea

Pubblicato il 30 Set, 2010

Nell’ultima Assemblea Plenaria del Comitato Economico e Sociale Europeo, prima della pausa estiva, è stato approvato all’unanimità (unico documento sugli oltre 40 dibattuti) il parere d’iniziativa sullo ‘Strumento dell’Unione per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo: il ruolo della società civile organizzata e dei partner sociali’. Il parere é stato presentato ed elaborato dai nostri rappresentati CISL a Bruxelles: Giuseppe Iuliano (in qualità di Membro EESC e Relatore del Parere) e Paola Simonetti (in qualità di esperta) e riflette le posizioni elaborate dalla lunga esperienza della Cisl nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo e dalle attività realizzate negli ultimi 25 anni dall’ISCOS, l’Istituto specializzato della nostra Confederazione. Il documento verte su punti importanti che riflettono specifiche contraddizioni e mancanze dell’attuale politica di Cooperazione allo sviluppo dell’ Unione Europea, nonché della gestione del suo maggiore strumento finanziario (si pensi che la dotazione finanziaria di quest’ultimo, per il periodo 2007-2013, è di 16.897 miliardi di EURO, rappresentando un aspetto significativo e strategico di tutta la politica estera dell’Unione). Il Parere si colloca tra l’altro nel contesto dell’elaborazione della prossima prospettiva finanziaria dell’UE (in codecisione con il Parlamento Europeo) che riguarderà appunto anche gli strumenti dedicati alle relazioni esterne. A tal fine il parere avanza proposte concrete volte a mettere in evidenza il ruolo dei partner sociali, in particolare i sindacati, nella cooperazione allo sviluppo, per coinvolgerli maggiormente nei processi decisionali e per conferire a questi ultimi un sostegno diretto da parte dell’Unione. In quanto Parere di iniziativa (non quindi tra quelli richiesti nella prassi abituale dalla Commissione Europea o dal Consiglio UE) l’importanza politica del documento è molto rilevante, perché rappresenta, dopo la sua approvazione , la posizione di tutto il Comitato Economico e Sociale nel dibattito interistituzionale che si aprirà per la riforma complessiva degli strumenti dell’Unione dedicati alla cooperazione internazionale allo sviluppo. Il forte consenso registrato da parte del gruppo degli imprenditori e del folto gruppo dell’associazionismo e delle Organizzazioni non-governative, riconoscono la fondatezza delle analisi ed il protagonismo della nostra Confederazione in questo ambito importante della politica internazionale dell’Unione Europea. Questi i punti più rilevanti del testo approvato, che potrà essere consultato nella sua versione integrale in italiano sul sito internet della Cisl:

  • L’attuazione del Trattato di Lisbona inciderà sulla gestione del DCI: sembra dunque essenziale che la strategia di cooperazione allo sviluppo della Commissione Europea resti distinta ed autonoma da eventuali influenze relative alla politica estera dell’Unione. Per questo é importante che il Commissario per la Cooperazione allo Sviluppo conservi la responsabilità primaria della programmazione delle politiche e strategie di cooperazione e della loro attuazione;
  • Si riafferma l’importanza del concetto di lavoro dignitoso, e si chiede che esso sia puntualmente integrato nella programmazione delle politiche di cooperazione dell’Unione nonché nella loro applicazione; PUNTO I partner sociali, in quanto protagonisti del dialogo sociale, elemento costitutivo del lavoro dignitoso, devono essere visti pertanto come attori e interlocutori essenziali dell’UE in questo contesto. I partner sociali sono dotati di organizzazioni mondiali che godono di una base di membri affiliati sia nel Nord che nel Sud del mondo e sono rappresentativi di istanze globali. Per tanto esse devono essere integrate su base permanente nel dialogo politico e devono poter beneficiare di un sostegno diretto dell’UE. Si suggerisce dunque di valutare ed elaborare delle modalità di consultazione e di funzionamento dei programmi della Commissione che siano coerenti con le caratteristiche, le necessità e gli obiettivi degli attori coinvolti;
  • Si sottolinea in generale il ruolo cruciale delle organizzazioni della società civile (in particolare i partner sociali) al fine di promuovere lo sviluppo democratico delle popolazioni e degli Stati che ricevono assistenza, in piena autonomia ed indipendenza dagli orientamenti politici dei governi. Al tal fine si richiede un aumento delle risorse dedicate al sostegno della società civile e dei partner sociali attraverso i programmi del Development Cooperation Instrument.

 

RIQUADRO

Strumenti e programmi dell’Unione europea per l’assistenza esterna

“…Nel contesto delle prospettive finanziarie UE 2007-2013 si è intrapreso un lungo processo di riorganizzazione dei programmi finanziari dell’assistenza esterna dell’UE. Il nuovo quadro comprende quindi degli strumenti geografici – vale a dire IPA (strumento di preadesione, che include i paesi candidati e potenziali candidati), ENPI (strumento di vicinato, per i paesi del Caucaso, dell’Europa centrale e del Mediterraneo), DCI (strumento per la cooperazione allo sviluppo), ICI (per la cooperazione con i paesi industrializzati) – così come degli strumenti tematici – vale a dire EIDHR (democrazia e diritti umani), SI (strumento di stabilità) e INSC (Instrument for Nuclear Safety Cooperation, per il miglioramento della sicurezza dei reattori nucleari a livello mondiale). Gli strumenti tematici non richiedono l’accordo delle autorità dei paesi terzi per essere implementati. Il budget del DCI nel periodo 2007-2013 equivale a 16,897 miliardi di euro. Tra gli strumenti di cooperazione si deve ricordare anche il Fondo europeo di sviluppo (FES) per i paesi Africa, Caraibi e Pacifico che però non fa parte del budget dell’UE. Il 10° FES ha un budget pari a 22.682 milioni di euro che copre il periodo dal 2008 al 2013.. Il DCI è suddiviso in Programmi geografici (America Latina, Asia, Asia centrale, Medio Oriente e Sudafrica) ed in Programmi tematici (Sicurezza alimentare, Investire nelle persone, Migrazione e asilo, Attori non statali e autorità locali, Ambiente e risorse naturali). Sempre per il periodo 2007-2013 le risorse per i programmi geografici e tematici sono state distribuite rispettivamente: 10,57 miliardi di euro per i geografici (60%) e 5,596 miliardi di euro per i tematici (33%) ”. (Cfr. Parere “Iuliano” REX/296 European Economic and Social Committee).

Renzo Bellini (Presidente ISCOS)

Luigi Cal (Responsabile Ufficio Internazionale CISL)

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