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‘Per un’Europa solidale e accogliente’ convegno Cisl a Genova. Furlan: “Occorre ragionare sul futuro, cambiare lo statuto per fare un’Europa più solidale che punti su sviluppo, crescita e lavoro”

Pubblicato il 30 Apr, 2019

 Così la Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan intervenendo al convegno organizzato da Cisl Liguria e Fnp Liguria ‘Per un’Europa solidale e accogliente’.  Parlando poi anche di un diverso ruolo che dovrà avere il sindacato rispetto all’Europa “possiamo continuare a immaginare una contrattazione nazionale con le multinazionali? Una vertenza in cui scalfiamo una proprietà che ha sede dall’altra parte dell’Europa o del mondo? si chiede la leader della Cisl. “O possiamo iniziare a dire che parte della contrattazione in particolare quella con le multinazionali deve avere nella Confederazione europea dei sindacati la sua rappresentanza? E’ così che tuteliamo il lavoro e i lavoratori”, ha aggiunto auspicando un’Europa che conti e incida sulle politiche internazionali. Secondo la segretaria Cisl “l’Europa ha bisogno di un proprio ministro del Tesoro perché ha un bilancio che almeno in parte è autonomo e finché non avrà anche una propria autonomia economico-finanziaria non possiamo immaginare che abbia tanta autorevolezza. E’ complicato puntare sullo sviluppo, sulla crescita, sul lavoro senza cambiare lo statuto economico dell’Europa, perché altrimenti avremo sempre un campo di gioco ridotto su cui poterci muovere”.

E a margine del convegno la leader della Cisl si è soffermata sui dati del Pil nel terzo trimestre che attestano l’uscita dell’Italia dalla recessione tecnica. “E un dato positivo – ha detto – , ma la strada è ancora lunga. Dobbiamo ripartire su come sbloccare la crescita di questo nostro Paese. Ormai abbiamo sempre tutti i dati sul filo del rasoio tra la recessione e non, anche sull’occupazione tra lo zero virgola più e lo zero virgola meno. Il tema è che il Paese ha rallentato la sua crescita e anche l’occupazione ne risente malamente”.
Per la leader della Cisl resta dunque “attualissima” la riforma illustrata dai sindacati al Governo anche in occasione della manifestazione del 9 febbraio: sbloccare le grandi e le medie opere che continuano a essere bloccate, fare investimenti su innovazione, ricerca e formazione, agendo cioè sulla tastiera della crescita. Il primo maggio lo dedicheremo anche a questo tema, il bisogno di riprendere a crescere in questo paese”.
E sull’apertura del confronto con il Governo sul salario minimo: “E’ una cosa assolutamente importante” ha detto auspicando “che arrivi alla conclusione su come coprire contrattualmente chi oggi è scoperto rispetto al contratto nazionale. Noi abbiamo con i nostri contratti nazionali firmati da Cgil, Cisl e Uil la copertura di circa l’85% dei lavoratori e delle lavoratrici – ha spiegato -. Il salario non è solo paga oraria. E’ produttività, tredicesima, quattordicesima e tfr. Ci sono tanti elementi che compongono il salario che vanno ben oltre i 9 euro lordi – ha detto -. Il tema è come coprire con i contratti nazionali anche quel 15% di lavoratori e lavoratrici con contratti atipici, anomali, che non sono coperti dalla contrattazione nazionale. Il salario minimo deve fare riferimento al salario nel suo complesso e a come estendere queste tutele a quella parte del mondo del lavoro, solo il 15% nel nostro Paese, che oggi non ha coperture” – ha concluso.

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