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Dl concretezza. Cgil, Cisl, Uil scrivono ai senatori per scongiurare gli effetti negativi del provvedimento in discussione in Senato

Pubblicato il 14 Mag, 2019

 

“L’impostazione che si evince – si legge nel testo della lettera – è, da una parte, centralista, come se il sistema pubblico fosse un blocco uniforme a cui applicare le stesse soluzioni per risolvere tutti i problemi; dall’altra invece riecheggia l’ossessione del controllo, già imposta in precedenti provvedimenti, che dimostra l’intento di curare i mali delle pubbliche amministrazioni attraverso soprattutto la mera verifica della presenza”.

“L’ossessione per i sistemi di controllo che caratterizza il provvedimento – denunciano Cgil, Cisl e Uil – è figlia della tendenza a considerare il dipendente pubblico non come una risorsa da valorizzare, ma come un presunto inadempiente da sorvegliare. In luoghi di lavoro dove non si investe in formazione, dove la tecnologia è obsoleta, dove c’è enorme carenza di personale, investire in videosorveglianza appare una beffa”.

Per le tre Confederazioni “nel testo manca qualsiasi riferimento alla necessità di superare gli attuali vincoli che oggi limitano la valorizzazione del personale: non vi è infatti nessun riferimento alla possibilità di superare il tetto di spesa del salario accessorio, leva fondamentale di incentivazione dei dipendenti, nonché i limiti che oggi compromettono fortemente la possibilità di carriera nelle Amministrazioni”.

“Ciò che serve alle pubbliche amministrazioni è un investimento serio sul lavoro. È indispensabile – sottolineano – sbloccare tutti i limiti alle assunzioni e dare il via ad un piano straordinario di reclutamento che vada oltre il turnover consentendo di recuperare l’enorme emorragia di personale che si è realizzata in questi anni e che ha compromesso fortemente il funzionamento dei servizi. Serve, allo stesso tempo, garantire alle Amministrazioni la possibilità di valorizzare le lavoratrici ed i lavoratori in servizio sfruttando al meglio la leva contrattuale. Il sistema pubblico, nel suo complesso, si può davvero rafforzare – concludono Cgil, Cisl, Uil – attraverso la partecipazione e il protagonismo di chi quotidianamente lavora, e non attraverso la logica del sospetto”.

 

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