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P.A. Ganga: “Le risorse per i contratti non sono adeguate per ridare slancio al sistema pubblico del paese”

Pubblicato il 19 Feb, 2020
“Nel confronto con la ministra Dadone e con i sottosegretari Baretta e Castelli la Cisl ha sottolineato la necessità di partire dalle esigenze poste dalle nostre federazioni (che hanno dato corso ai processi di mobilitazione e finanche – nel settore scuola – alla proclamazione dello sciopero ), che hanno posto all’attenzione del Governo temi particolarmente delicati, il primo tra tutti come arrivare alla stipula dei prossimi contratti collettivi nazionali,  sui quali riteniamo che l’ammontare delle risorse messe a disposizione non sia ancora adeguato rispetto alle necessità di ridare slancio al sistema pubblico del Paese.In particolare i lavoratori  pubblici  attendono da tempo risposte delicate. Fra le esigenze esposte c’è quella di realizzare una nuova riforma dell’ordinamento professionale, come sbloccare il tetto posto alla contrattazione di secondo livello. Per la CISL occorre rafforzare e promuovere i processi assunzionali, data l’attuale debolezza delle dotazioni  e la presenza negli organici di un numero troppo consistente di lavoratori precari; occorre inoltre facilitare i percorsi di formazione e le progressioni economiche e giuridiche degli operatori pubblici. Allo stesso modo sarà fondamentale superare le attuali discriminazioni che toccano il lavoro pubblico : sussistono ancora disagi molto gravi per il pagamento del Tfr/Tfs, per tacere di una vera e propria “gabella” che i pubblici pagano per la malattia. Per la CISL è fondamentale, inoltre, riportare in equilibrio il rapporto fra legge e contratto raffermando al più presto la primazia degli atti pattizi su una legislazione “invasiva”. È evidente che le risorse a disposizione a regime non potranno riuscire a recuperare un gap che vede un disallineamento notevole fra retribuzioni pubbliche e private, che la stessa A.Ra.N. ha recentemente certificato del 12.4%., rispetto al settore industriale”.

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