Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, concludendo nel capoluogo toscano i lavori del Consiglio generale della Ust Firenze-Prato. “La distanza rispetto allo scorso anno resta ancora troppo ampia – aggiunge il sindacalista -. Per colmarla, bisogna sbloccare gli investimenti, fare leva su tutti gli strumenti e gli stanziamenti nazionali ed europei a disposizione, a cominciare dal Recovery Fund. Significa spezzare vecchie e nuove diseconomie, rilanciando le infrastrutture logistiche, materiali e digitali, potenziare ricerca e innovazione, intensificare la fiscalità di sviluppo. Serve una svolta decisa nella gestione dei tavoli di crisi e nelle azioni tese a rafforzare settori e comparti tradizionali, gli asset strategici della siderurgia e della metalmeccanica, del tessile e del farmaceutico, della chimica e dell’informatica. Al contempo va supportato il trasferimento tecnologico ed una rapida ed equa transizione green e digitale, così da dare protagonismo alle realtà produttive emergenti maggiormente innovative. Infine c’è da valorizzare la resilienza generata dalla contrattazione, richiamando la centralità di relazioni industriali responsabili e partecipative nella regolazione dell’organizzazione del lavoro. Tutto questo richiede la condivisione di un progetto-Paese, con un nuovo patto sociale che metta Governo, sindacati e associazioni datoriali sullo stesso percorso riformatore. E’ quello che chiederemo al Governo il 18 settembre in occasione della giornata di mobilitazione nazionale con manifestazioni unitarie regionali ”, ha concluso Sbarra.