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Governo. Furlan: “II 2021 sarà terribile se non si fanno le cose necessaria per il Paese. Abbiamo bisogno di serietà da parte della politica”

Pubblicato il 16 Dic, 2020

 

 Così la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, stamani ai miicrofoni di Rai News24. “Credo quindi che la responsabilità della politica stia nell’affrontare con più serietà i problemi e se lo fa insieme alle parti sociali probabilmente il risultato sarà anche migliore rispetto a quello che finora abbiamo visto” ha aggiunto la leader della Cisl.

http://youtu.be/najMwI4PG4s   Quanto alla cabina di regia di cui si parla in questi giorni sul Recovey fund e per la stesura del Recovery plan la leader della Cisl ha ricordato che “c’è la raccomandazione daparte dell’ Unione Europea,  che tutti i paesi dell’unione stanno rispettando,  di incontrare ed di interagire con le parti sociali per la gestione delle risorse del Recovery. Il Governo non lo ha ancora fatto maturando un ritardo davvero inaccettabile” ha sottolineato ricordando che più volte il sindacato ha chiesto al presidente del consiglio di aprire un confrornto serio sulle priorità , sugli obiettivi condividendo con le parti sociali le scelte. Ci auguriamo  davvero – ha aggiunto la leader della Cisl – che in questi giorni si apra finalmente questo confronto”. E ha ricordato: “Lo abbiamo chiesto attraverso una manifestazione nazionale a luglio, con tante iniziative regionali nel mese di settembre. Siamo stati convocati a finanziaria oramai definita, cosa mai avvenuta nella storia delle relazioni sindacali che io ricordi. C’è un modo vero per affrontare questi temi, che è quello di non fare da soli. Il governo è chiuso in una torre d’avorio”.

E sempre in merito alla manovra e in particolare al tema dell’allargamento della platea dei contratti di espansione, di cui probabilmente si parlerà oggi in commissione Bilancio alla Camera,  – in sostanza dello scivolo per permettere il prepensionamento e quindi anche un ricambio generazionale in aziende medie con più di 250 dipendenti – alla domanda se questo provvedimento unito all’attuale dotazione della cassa integrazione possa essere un buon tampone per quando a marzo non ci sarà più il blocco dei licenziamenti previsto durante la crisi dovuta alla pandemia, la Segretaria generale della Cisl ha risposto: “La cosa è certamente positiva ed è una delle cose che avevamo posto al Governo per migliorare questa finanziaria che ha tanto bisogno di essere cambiata. Ma non sarà sufficiente per affrontare il 2021. Abbiamo bisogno di una riforma complessiva, completa degli ammortizzatori sociali e su questo la finanziaria risulta carente, e soprattutto abbiamo bisogno di attuare finalmente quelle politiche attive del lavoro –  che saranno indispensabili per aggiornare la professionlità dei lavoratori e delle lavoratrici –  e accompagnarle attraverso forti iniezioni di formazione per creare condizioni di lavoro per i tanti giovani che oggi sono l’anello più debole del nostro paese” .

Quindi per la leader della Cisl l’allargamento della platea dei contratti di espansione darà certamente  qualche risposta in più ma deve essere un tassello, seppure importante, in una scelta più complessiva di rivisitazione degli ammortizzatori sociali e soprattutto di investimento per le politiche attive”.
Quanto alla proposta della ministra Dadone di aumentare i fondi della contrattazione integrativa nel pubblico impiego attraverso i risparmi dello smart working e dei buoni pasto per un totale di circa 50 milioni : “Credo che non siano assolutamente sufficienti. La scorsa settimana lo sciopero dei servizi pubblici indetto unitariamente da Cgil Cisl e Uil ha provocato molte polemiche ,  ha ricordato Furlan “ma la realtà è che abbiamo una pubblica amministrazione che ha bisogno di essere riformata e per farlo servono tanti investimenti soprattutto in digitalizzazione e in informatizzazione, ci vuole l’assunzione di personale – sottolinea ricordando che ci sono 350mila precari nella Pa. Non si fanno le riforme con tanti lavoratori e tante lavoratrici precari e occorre avviare la fase contrattuale con riconoscimenti economici ma ancor prima dei riconoscimenti economici anche con una riclassificazione del personale , investimenti nella formazione. Insomma tutto quello che manca” sottolinea ancora la leader della Cisl auspicando che l’apertura del tavolo “che a seguito della mobilitazione finalmente abbiamo portato a casa, dia inizio ad un percorso serio”.

Infine sulle riforme, fiscale e previdenziale entrambe rinviate al 2022: “Se c’è una cosa di cui avevamo necessità potesse partire è proprio la riforma del fisco” ha detto Furlan. “Abbiamo un fisco troppo pesante sulle buste paga dei lavoratori e sulle pensioni dei nostri anziani. D’altra parte diipendenti e pensionati rappresentano oltre il 90% dei versamenti all’erario del nostro Paese”.

 

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