In Italia l’attività economica è in ripresa ‘rallentata’, ma ancora fatica a tradursi in un aumento del benessere delle famiglie, che mostra al IV trimestre 2017 (linea rossa) un miglioramento limitato rispetto allo stesso periodo del 2016 (linea verde chiaro). I livelli pre-crisi sono segnati dalla linea in verde scuro.

Nell’area della Coesione sociale i risultati sono positivi per un restringimento dei differenziali territoriali, di genere e età nel mercato del lavoro; le disuguaglianze reddituali, però, crescono. Lo stesso DEF rileva che la crisi ha intaccato il benessere dei cittadini, in particolare accentuando le disuguaglianze e aggravando il fenomeno della povertà assoluta, soprattutto fra i giovani. Un approfondimento del Barometro è dedicato al tema del reddito di cittadinanza. L’Accordo, quanto mai innovativo, fra il Governo Gentiloni e CGIL, CISL, UIL nell’ambito dell’Alleanza contro la povertà, ha introdotto il REI, il Reddito di Inclusione, uno strumento di contrasto alla povertà di carattere universale. Con la svolta del REI e il rafforzamento, da quest’anno, delle risorse stanziate, l’efficacia nella lotta alla povertà nel nostro Paese dovrebbe migliorare. Occorre rafforzare lo strumento, evitando forme di contributo permanente, che scoraggiano la ricerca di lavoro, generano disoccupazione di lungo periodo e aumentano a dismisura il costo dell’intervento con effetti negativi sulla crescita dell’economia.

Che cos’è e a cosa serve il Barometro Cisl del benessere / disagio delle famiglie.
Come va il benessere delle famiglie in Italia? Ci sono miglioramenti oppure vi è una crescita del disagio? Queste sono domande essenziali per l’analisi di tipo sociale, economico e, come ben sappiamo, politico.
Il Barometro della Cisl del benessere / disagio delle famiglie ha due versioni: una a livello nazionale e una territoriale (uscita per la prima volta nel mese di maggio 2017). I due strumenti hanno in comune l’idea della necessità di una lettura pluridimensionale del benessere, attenta a monitorare gli andamenti della diseguaglianza e della sostenibilità. Per questo richiamano i contributi della Commissione Stiglitz e dell’OCSE sugli indicatori di benessere e l’esperienza italiana del BES (Indicatore di Benessere CNEL/ISTAT); si muovono nella linea proposta dagli Indicatori per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.
Il Barometro Cisl è stato progettato dalla Fondazione Tarantelli – Studi e Ricerche insieme a REF Ricerche, uno dei principali centri italiani di analisi economica. Si vuole dare un quadro tempestivo ed affidabile di alcuni fenomeni socio-economici, che evolvono in maniera molto rapida e che costituiscono una parte importante del benessere del Paese. Il Barometro vuole essere un riferimento per valutare l’azione pubblica, in definitiva, un indicatore del successo a breve della politica economica. E’ molto più di un Bollettino Statistico. Come pensava Tarantelli, vuole essere uno strumento che porta il Sindacato da oggetto a soggetto di politica economica; dunque, uno strumento per reimpostare una partecipazione più ampia alla governance del paese.



