“Troppi lavoratori continuano a subire violenze fisiche e verbali ogni giorno, spesso nella totale assenza di tutele operative. Considerato che Il D.Lgs. 81/2008, all’articolo 28, stabilisce che la valutazione dei rischi deve riguardare ‘tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari’, i rischi derivanti da atti di violenza o aggressione sul luogo di lavoro devono essere inseriti nel Documento Valutazione dei Rischi (DVR) di tutte le aziende del settore”: è il messaggio lanciato dal Segretario Generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, a margine della tavola rotonda “Insieme per il contrasto alle aggressioni del personale dei trasporti: quanto già fatto e quanto ancora da fare”, organizzata in occasione del XIII Congresso Nazionale in corso in Sardegna.
“La vita non è un rischio del mestiere e il mestiere non può mettere a rischio la vita – prosegue Pellecchia. Ma le sole norme non bastano. Alla luce della natura emergenziale del problema delle aggressioni, accanto agli strumenti legislativi, èl’impiego dell’Intelligenza Artificiale può rappresentare un valido strumento grazie alla creazione di banche dati condivise tra i diversi soggetti del settore ferroviario, del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo. Questo sistema permetterebbe di realizzare una mappatura degli episodi di aggressioni utile per effettuare una analisi degli infortuni e sviluppare modelli predittivi in grado di prevenire situazioni di rischio”.
Pellecchia ha inoltre ribadito l’urgenza di recuperare, aggiornare e rendere operativi su tutto il territorio nazionale i Protocolli di Sicurezza sottoscritti nel 2022 con il Ministero dell’Interno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e gli altri stakeholder, sia per il trasporto pubblico locale che per quello ferroviario.
Nei protocolli – evidenzia il Segretario Generale Fit-Cisl – oltre a un puntuale monitoraggio del fenomeno ci sono tutta una serie di azioni che a nostro avviso possono mitigare il fenomeno e fungere da efficace deterrente. Tra le misure previste dal Protocollo: istituzione di un Osservatorio nazionale permanente per il monitoraggio degli episodi di aggressione; numero diretto di emergenza tra lavoratori e Forze dell’Ordine; sanzioni per chi aggredisce operatori del trasporto; attivazione di tavoli tematici e prefettizi, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte; aggiornamento della normativa su sicurezza, polizia e regolarità dei servizi di trasporto; investimenti in tecnologie di sicurezza, videosorveglianza e dotazioni minime obbligatorie per i nuovi mezzi; cabine protette per gli autisti e sistemi di controllo accessi in stazioni e terminal; Presenza di personale addestrato, guardie giurate.
“Per la FIT-CISL – conclude Pellecchia – garantire ambienti di lavoro sicuri è anche fondamentale per affrontare la crescente carenza di autisti e personale qualificato, che sta mettendo in difficoltà l’intero comparto. Un settore sicuro è un settore attrattivo: lo dobbiamo non solo a chi lavora oggi, ma anche a chi vogliamo formare e assumere domani” .