“Ritengo un errore affossare il valore della Pac che vale quasi 400 miliardi, un terzo del bilancio europeo, ma è fondamentale organizzare e anticiparne la revisione di medio periodo. Occorre mantenere saldo l’obiettivo della soddisfazione della domanda alimentare, ma anche avere consapevolezza che i metodi produttivi devono soddisfare, in modo sempre più rigoroso e progressivamente diffuso, vincoli di sostenibilità ambientale”. Lo afferma il Presidente di Terra Viva Claudio Risso in un’a lunga intervista pubblicata dal quotidiano online Cuore Economico.
“Il 2023 – spiega Risso – si conclude con stime produttive non soddisfacenti per numerosi comparti agricoli. Dopo la campagna 2022, una delle peggiori degli ultimi venti anni sotto il profilo produttivo, ci si aspettava un rimbalzo delle quantità prodotte che invece non c’è stato. Anzi, per alcuni comparti la crisi è proseguita”. Sulle politiche del governo in materia di agricoltura e immigrazione, il leader dei Liberi Produttori Agricoli della Cisl afferma che “nessuna politica protezionistica del nostro Paese potrà fermare l’impulso irrefrenabile a cercare speranze di una vita migliore, iniziamo quindi a parlare di interazione, più che di integrazione. Promuoviamo una immigrazione di qualità, avviamo percorsi di formazione permanente, trasferiamo conoscenze e competenze puntiamo sulla qualificazione dei lavoratori stagionali migranti, impiegati sulle attività di semina, raccolta, coltura dei nostri prodotti, lavoriamo per una bilateralità espansiva e non esclusiva, anche per affrontare in modo più incisivo la lotta al caporalato. La formazione in questo senso diventa funzionale: da tempo proponiamo infatti di riattivare le scuole dell’agricoltura”. “La condizione per consolidare lo sviluppo dell’agroalimentare italiano – afferma inoltre Risso – è un patto di sistema tra associazioni agricole, cooperazione, organizzazioni di prodotto, imprese di trasformazione, organizzazioni sindacali del settore, grande distribuzione organizzata, che assumono qualità, sicurezza ed equa ripartizione del valore come elementi distintivi delle diverse filiere”. (L’intervista completa è pubblicata su cuoreeconomico.com)