1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Categorie ed Enti CISL
  6. /
  7. Agricoltura. Siglato ccnl operai...

Agricoltura. Siglato ccnl operai agricoli e florovivaisti. Soddisfazione dei sindacati. Rota (Fai Cisl): “Una bella conquista per le lavoratrici e i lavoratori”

Pubblicato il 24 Mag, 2022

È stato siglato nella notte a Roma, presso la sede di Confagricoltura, il rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti, scaduto a dicembre 2021 e in vigore fino al 2025, che interessa un milione di lavoratrici e lavoratori del comparto. Ne danno notizia le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil esprimendo “soddisfazione per i risultati ottenuti in questo rinnovo che giunge a soli cinque mesi dalla scadenza e che rappresenta un segnale importante per gli operai agricoli che si sono affermati come essenziali anche durante la pandemia. L’accordo raggiunto è il compimento di un percorso durante il quale avevamo avanzato nella piattaforma unitaria proposte responsabili e aggiornate al contesto economico del comparto agricolo. Apprezziamo la disponibilità e il buon senso dimostrato dalle controparti nel riconoscere le giuste tutele, anche dal punto di vista economico, necessarie per rafforzare la capacità di acquisto dei lavoratori, di fronte alle tante sfide dovute anche alla crisi internazionale”.

 “Il rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti rappresenta davvero una bella conquista per le lavoratrici e i lavoratori, è un sostegno concreto al made in Italy agroalimentare che per affrontare le sfide presenti e future dovrà fare sempre più leva sul lavoro dignitoso e di qualità”. Ha commentato sulla pagina Facebook della Fai Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota, “Il rinnovo contrattuale – afferma il sindacalista – giunge in un periodo difficile per tutti e gravemente segnato dalla guerra in Ucraina, dal caro vita e da tante speculazioni in corso sull’energia e su diverse materie prime. Grazie alla responsabilità delle parti sociali, abbiamo condotto una trattativa molto complessa, riuscendo a costruire un contratto che rafforza il protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici, consolida in modo rilevante il loro potere d’acquisto, la formazione, la bilateralità, la contrattazione di secondo livello, il welfare, con un’attenzione particolare alle tutele della maternità e della salute. L’accordo raggiunto rafforza inoltre la lotta al caporalato, unisce buona flessibilità e diritti della persona, rinnova aspetti importanti della classificazione: la chiusura della trattativa rappresenta davvero un bel messaggio di fiducia per tutto il Paese”.


Nel rinnovo contrattuale è previsto un aumento salariale del 4.7% nel biennio che sarà erogato in tre tranche: il 3% a partire da giugno 2022, l’1,2% da gennaio 2023 e lo 0,5 a giugno 2023. Elemento innovativo è l’impegno ad incontrarsi a settembre 2023 per verificare l’inflazione reale del biennio e rivalutare l’adeguamento economico. Tra i punti qualificanti del rinnovo si conferma il modello contrattuale che si articola a livello nazionale e provinciale. Per evitare ulteriori futuri ritardi nei rinnovi dei CPL, è stato definito che gli effetti economici abbiano decorrenza nell’ambito del biennio di riferimento.
Grande rilievo viene dato alla bilateralità e al ruolo degli Ebat, con una serie di misure che prevedono il rafforzamento dell’integrazione fra scuola e lavoro e l’accesso prioritario alla formazione e all’informazione sui temi della salute e della sicurezza. É stata inoltre inserita l’opportunità di effettuare un monitoraggio, anche attraverso l’Eban, per verificare le trasformazioni delle casse extra-legem in Ebat e viene rafforzato lo strumento delle convenzioni, utile alla salvaguardia e alla stabilizzazione occupazionale.
Tra le novità in tema di welfare, un’integrazione del 20%, che si aggiunge all’80% attualmente riconosciuto dall’INPS, per i cinque mesi di maternità obbligatoria; per gli operai a tempo indeterminato, il riconoscimento di un assegno di solidarietà non solo per gravi patologie ma anche per interventi chirurgici e l’istituzione della Cassa Rischio Vita; l’aumento da due a tre mesi dell’indennità per lavoratrici vittime di violenza di genere.Un altro elemento fortemente richiesto dalle parti sociali, e inserito nel contratto, è l’aggiornamento di alcuni profili all’interno della classificazione, in particolar modo per gli operai florovivaisti.

Condividi