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Agroalimentare. Fai-Cisl: “Bene il contratto unico della Panificazione, ora implementare la contrattazione di secondo livello”     

Pubblicato il 19 Lug, 2024


   
“La firma del nuovo contratto per la panificazione con le associazioni datoriali Assipan-Confcommercio e Fiesa-Assopanificatori Confesercenti è un risultato entusiasmante che semplifica il quadro contrattuale del settore e rende il Ccnl, in un contesto negoziale particolarmente complesso, l’unico riferimento normativo e retributivo”.Così il Segretario Nazionale della Fai-Cisl Patrizio Giorni commenta il rinnovo del Ccnl della panificazione 2023-26, scaduto il 31 dicembre 2022.“La trattativa – spiega il sindacalista – è stata lunga e complicata, ma allo stesso tempo ha portato a conquiste di assoluto rilievo, a cominciare dalla parte economica, con aumenti retributivi di 183 euro a regime nelle aziende artigiane e di 280 euro in quelle industriali, più un importo ‘una tantum’ di 100 euro per le prime e 160 euro per le seconde. Questi incrementi decorrono dal 1 febbraio scorso grazie ad un accordo, firmato il 31 gennaio tra le parti, che attribuiva già una prima tranche di aumenti. Di assoluto rilievo anche gli elementi normativi, tra i quali l’incremento del contributo a carico del datore di lavoro in caso di adesione alla previdenza complementare, una più puntuale e completa normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, l’impegno a riaggiornare il sistema classificatorio e, per i lavoratori dei panifici industriali, la copertura economica della pausa pasto”.“La firma – conclude Giorni – è una tappa importante per rilanciare il settore della panificazione ottenuta grazie ad un sistema di relazioni sindacali corretto e maturo, sviluppato attraverso un atteggiamento serio, responsabile e costruttivo da parte di tutte le parti presenti al tavolo. È un segnale positivo che va ad aggiungersi agli altri rinnovi concordati, nell’ambito dell’agroalimentare italiano, nell’ottica di qualificare il lavoro e di rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie logorato da una dinamica inflazionistica che negli ultimi anni è stata particolarmente aggressiva. L’impegno della Federazione, ora, è riversato verso l’estensione della contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale, come strumento prezioso in grado di garantire competitività al sistema delle imprese e sempre migliori tutele a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici del settore”.

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