Roma 14 gennaio 2019 – “Dalla manovra, i colpi più duri ai nostri settori arrivano dalle misure generali, perché non realizzare infrastrutture materiali e sociali significa mantenere isolate tante aree montane e interne ad alta vocazione agroalimentare e silvo-pastorale, tagliare su innovazione, ricerca e formazione vuol dire rinunciare ad ammodernare un’agricoltura che in tante parti di Europa e del mondo già parla il linguaggio delle blockchain, dell’intelligenza artificiale e della quarta rivoluzione industriale, e ridurre l’alternanza scuola-lavoro e mortificare l’economia delle competenze significa tenere schiacciata la competitività delle nostre filiere alimentari e di un Made in Italy che andrebbe difeso non solo a parole, ma con investimenti reali”.
Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, durante il suo intervento al consiglio generale della federazione in corso oggi a Roma.
“Tra le cose più gravi – ha aggiunto Rota – si prevede il blocco della rivalutazione delle pensioni e la cancellazione di quei progressi su Ape sociale e lavoro gravoso che abbiamo faticosamente conquistato insieme alla Cisl per gli imbarcati della pesca, i braccianti agricoli e operai forestali”.
“Questa è tutto tranne che una manovra del popolo” ha detto il leader della Fai Cisl: “È ignorata la riforma fiscale che serve al Paese con sgravi sui redditi più bassi e a più alta propensione alla spesa, si inasprisce dal 2020 la tassa occulta dell’Iva, colpendo in modo lineare tutti i consumatori e le famiglie, penalizzando soprattutto i più deboli. Per questo la Fai è pronta, insieme alla Cisl, a percorrere il sentiero del confronto costruttivo e responsabile, ma se l’Esecutivo vuole aprire un anno caldo non ci faremo attendere. C’è da spingere insieme sui temi che compongono una buona battaglia che interessa tutti: lavoratori e disoccupati, giovani e pensionati, italiani e migranti. Sosteniamo dunque con tutta la forza della nostra organizzazione le ragioni della mobilitazione e saremo a fianco alla Confederazione nella grande manifestazione unitaria di Roma, in programma il prossimo 9 febbraio”.