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Agroalimentare. Rota (Fai Cisl): “Perse almeno 2 milioni di giornate di lavoro. Con prossimo decreto Ristori riconoscere indennità e consentire accesso alla disoccupazione agricola”

Pubblicato il 24 Feb, 2021

ROMA, 24 FEBBRAIO 2021 – “Neanche il decreto Milleproroghe approvato alla Camera e approdato al Senato rende giustizia ai lavoratori agricoli, privati dell’indennità di mille euro riconosciuta dai decreti ristori a tante altre categorie. Eppure gli operai agricoli hanno affrontato nell’anno della pandemia grandi rischi e sacrifici, e molti di loro hanno avuto una discontinuità di reddito di gran lunga peggiore rispetto agli altri anni, non solo a causa della crisi, ma anche per calamità come xylella, cimice asiatica, gelate invernali e primaverili, alluvioni. È fondamentale che con il prossimo decreto Ristori si diano risposte certe a questa grave mancanza”.
Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota.
“Mancano all’appello almeno 2 milioni di giornate di lavoro – aggiunge il sindacalista – per cui è indispensabile che oltre all’indennità vengano riconosciute, per il 2020, le stesse giornate di lavoro del 2019 a chi non ne ha a sufficienza per accedere alla disoccupazione agricola, entro il 31 marzo. Non si tratta di richieste assistenziali, ma di integrazioni al reddito fondamentali per i lavoratori e le loro famiglie. Lavoratori stagionali che, vale la pena ricordarlo, mentre garantiscono il cibo sulle tavole degli italiani, maturano pensioni al limite della sopravvivenza. Il nostro appello è rivolto anche alle parti datoriali, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, affinché il nuovo Governo segni una svolta concreta rispetto ai temi del lavoro in agricoltura, settore strategico per la ripartenza del Paese insieme all’industria alimentare e a tutte le filiere connesse”.

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