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Agroalimentare. Rota (Fai Cisl): “Profondo dolore per l’uccisione di Agitu Idea Gudeta, simbolo dell’integrazione e del lavoro femminile”

Pubblicato il 30 Dic, 2020

30 dicembre 2020 – “È con profondo dolore che tutti noi abbiamo appreso la notizia dell’uccisione di Agitu Idea Gudeta, donna coraggiosa, solare, intelligente: con la sua impresa agricola era divenuta un simbolo positivo dell’integrazione e del protagonismo delle donne nel lavoro agroalimentare”.
Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota, commentando la vicenda di Agitu Idea Gudeta, pastora di origine etiope, trovata morta ieri presso la sua azienda di Frassilongo, in Trentino.
“Agitu Idea Gudeta – ricorda il sindacalista – era un’amica della Fai Cisl e di tutte le donne impegnate nell’agroalimentare e nel sociale. Era stata nostra ospite a Dobbiaco, lo scorso anno, all’evento ‘Riflessioni in alta quota’, nell’ambito delle nostre ‘Giornate della Montagna’. Avevamo raccontato con grande entusiasmo la sua testimonianza di imprenditrice agricola, che giunta nel 2010 in Trentino dall’Etiopia ha saputo recuperare 11 ettari di terra in abbandono e valorizzarli come pascolo per il recupero della capra mochena, avviando la produzione di formaggi e creme cosmetiche, oltre a diverse iniziative sociali, come quelle per l’inclusione dei rifugiati. La sua uccisione è davvero una brutta vicenda, che oltre a spezzare una giovane vita ha interrotto un sogno di riscatto condiviso e amato da tutti”.
“Che a uccidere la donna sia stato, a quanto pare, un pastore che lei stessa aveva accolto e aiutato – conclude Rota – desta ancora più tristezza. Quel che è certo, è che non dimenticheremo mai Agitu, il suo sorriso contagioso, il suo impegno per un mondo migliore”.

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